Persone armate a Monte Berico, scatta l’allarme. Due denunciati: hanno 18 anni, facevano softair
La presenza di una persona apparentemente armata di fucile in piazzale della Vittoria, a Monte Berico di fronte al Santuario, luogo cosiddetto “sensibile, ieri mattina alle 8 ha fatto scattare l’allarme antiterrorismo dopo la segnalazione di un cittadino al 113, il numero di emergenza della polizia collegato alla Questura. Aveva notato dei giovani intorno a un’auto estrarre un fucile dal bagagliaio, imbracciato per poi dirigersi verso il parco vicino.
Una scena inconsueta che lo aveva inquietato e spaventato al punto da mettere al corrente le forze dell’ordine, vista la con giuntura internazionale e l’allerta per il pericolo di attentati. Immediatamente dalla centrale operativa è stato impartito l’ordine di far convergere sul piazzale panoramico della città tutte le pattuglie disponibili, raccogliendo testimonianze e visionando i filmati di sorveglianza. Alla fine, dopo aver individuato un gruppo di cinque adolescenti che avevano “marinato” la scuola, è emerso che un fucile era effettivamente presente ma si trattava di un’arma utilizzata per la pratica del softair, la guerra simulata.
Il quintetto di amici, tutti di nazionalità italiana e tutti che frequentano le scuole superiori, si erano dati appuntamento all’orario di inizio lezioni nel capoluogo berico. Avevano decido si saltare la mattinata tra i banchi di scuola per andare a provare il fucile per il softair nei boschi intorno a Monte Berico. Due di loro sono giovani di 18 anni e quindi maggiorenni, denunciati in stato di libertà per i reati di procurato allarme e porto abusivo d’armi. I restanti tre sono dei minori. Avevano raggiunto il piazzale a bordo di un’automobile guidata dall’unico “patentato”.
utti risiedono in provincia di Vicenza, e non serbavano in loro alcuna intenzione di creare un simile scompiglio, fatto sta che non potevano girare liberamente con un’arma, anche se di fatto “giocattolo”, in luoghi pubblici. La Questura ha reso noto le iniziali dei maggiorenni: R.G. e S.D. Il gruppetto di cinque ragazzi responsabili dell’accaduto – tutti identificati sul posto – si sono mostrati collaborativi per l’identificazione ma reticenti sul motivo per il quale erano presenti a Monte Berico.
Evidentemente, non avevano alcuna intenzione di spiegare ai proprio genitori come mai si trovassero “in gita autunnale” sui colli anziché trovarsi in aula, luogo dove li credevano le rispettive famiglie.