Liberi a Destra, un anno dopo il voto nasce a Thiene l’associazione
“Liberi, liberi siamo noi però liberi da che cosa, chissà cos’è”. Lo cantava Vasco Rossi, mito di tanti giovani ed oggi ex giovani. Ma c’è, c’è stato, un altro Rossi – Angelo – citato fra gli ispiratori (insieme a Sergio Saugo) della nuova associazione Liberi a Destra, presentata ufficialmente sabato e costituitasi a febbraio con lo scopo primario di aggregare. Cosa? Idee, persone, esigenze. Di chi? Dei thienesi ma non solo, anche dei cittadini vicini di casa. E… liberi da che cosa? Da qualsiasi condizionamento, clientelismo o vincolo politico. O meglio dire, forse, partitico. Queste le premesse.
Liberi a Destra si propone come naturale prosecuzione del gruppo sorto circa un anno fa a sostegno del candidato sindaco Christian Azzolin, che riunì liste civiche e l’ala destra thienese. Dallo scorso 20 febbraio l’eterogeneo entourage riunitosi intorno a lui indossa una veste diversa e più radicata, costituendosi ora in associazione politica e culturale. Ben più di un banale cambio di denominazione. Semmai, c’è il sapore di una sorta di nuova autodeterminazione definendo per bene confini e significati: “Liberi perchè rivendichiamo la nostra autonomia – spiega lo stesso Azzolin, avvocato – e non accettiamo condizionamenti: siamo aperti a chiunque provenga dalla società civile, anche senza alcuna esperienza o militanza politica. A destra in quanto ci ispiriamo alla tradizione del Msi. Portiamo avanti un percorso intrapreso un anno fa e che non si è concluso con le elezioni amministrative del giugno 2017″. Atto costitutivo del sodalizio firmato a febbraio e presentato in un noto locale del centro storico di Thiene. In “tempi non sospetti”, come assicura l’avvocato: “abbiamo atteso lo svolgersi prima delle elezioni politiche e poi lasciato trascorrere anche il 25 aprile per non dare adito a polemiche”. La data di sabato, 28 aprile, coincideva fatalmente con l’anniversario della morte di Benito Mussolini. La domanda è d’obbligo: un caso? “Assolutamente sì, non c’è alcuna relazione”.
Il blocco libero. Presidente del sodalizio è Fidenzio Davò, che Azzolin presenta come colui che “ha fortemente voluto questa associazione e fatto da trait d’union tra i vari componenti attuali con un’opera di convincimento importante”. Ora si può parlare di un blocco, unito, forse più rispetto alla primavera del 2017. “Non ci siamo disgregati come qualcuno aveva predetto – continua l’avvocato 42 enne nato e cresciuto in città – , e anzi vogliamo aggregare tante persone. Dopo le elezioni non ci siamo affatto sfaldati e ci siamo semplicemente rimessi in gioco organizzandoci ancora meglio”.
Alla vicepresidenza Roberta Busato, segretario lo stesso Christian Azzolin. Presidente onorario sarà Lorenzo Filippi, memoria storica e attiva della destra thienese. Insieme a loro Martina Carretta, Daniele Cavinato, Giovanni Crestani, Antonio Ferraro, Michele Maiorano, Fabio Spinato, Simona Todesco e Nazzareno Valente. “Vogliamo portare avanti simbolicamente la fiaccola tricolore, con un gruppo di persone che s’impegnano non solo sul piano politico ma anche culturale, ricordando figure di spicco a Thiene come ad esempio Sergio Saugo e Angelo Rossi”. Il primo “fiaccola” illuminante e fondatore dell’avamposto del Movimento Sociale Italiano a Thiene, oltre che titolare dell’omonima agenzia di viaggi, il secondo noto storico locale oltre che amministratore cittadino.
Fantasmi e fascismi. Sul tema precedentemente si era già discusso. “Riteniamo che sia stucchevole parlare ancora oggi di fascismo e antifascismo – precisa Azzolin -. Si tratta di parole vuote usate solo per strumentalizzare, sembra di parlare di fantasmi. L’accostamento tra destra-fascismo infastidisce, così come rimanere fermi agli errori commessi nel passato, 70 anni fa, saltando una fase della storia italiana caratterizzata da cinquant’anni di corruzione da parte della Democrazia Cristiana. Il fascismo è fuori dall’arco politico, lo dice la carta costituzionale, la destra invece ne fa parte a pieno diritto”.
Thienismi da dentro e/o fuori. L’associazione neocostituita, a detta degli stessi fondatori, intende muoversi soprattutto fuori dal “palazzo”, la sede della politica cittadina dove il solo Azzolin ha modo di far sentire la voce in quanto unico consigliere (di minoranza) eletto del gruppo che rappresenta. “Il nostro compito è ascoltare cosa la gente vuole, cosa si aspetta, cosa teme e cosa propone. I temi da portare poi ‘dentro” al palazzo ma la nostra opposizione si sta battendo anche nella direzione inversa, per portare fuori quelli che sono… dentro, e credo ne vedremo delle belle”.
Il riferimento va ai contrasti con la maggioranza cittadina, guidata da Giovanni Casarotto: “Il sindaco ci ha chiesto a gran voce di dialogare serenamente, ma poi ci troviamo di fronte toni a volte intimidatori. Difficile pretendere un confronto sereno quando le decisioni di fatto sono già prese prima di discutere”. Poi a raffica sui temi caldi: dal caso Tintess alla moschea – “gli stessi fruitori la definiscono così, come altro dovremmo chiamarla? Associazione culturale?” – di Lampertico, passando per i nodi di Thiene Fiorita e della palestra di via 1 maggio, senza scordare il nervo scoperto del centro aperto al traffico nei giorni feriali e la grana della cittadella dello sport. Temi caldi, spinosi, dibattuti e cavalli di battaglia delle opposizioni. “L’assessore e vicesindaco Samperi – sottolinea Azzolin – in consiglio ci ha detto di dimostrar loro che hanno torto. Stiamo lavorando in questo senso, faremo emergere problemi e irregolarità. Presto ne arriveremo a capo”.
Futurismi. E infine, in mezzo a tanti spunti, buoni propositi, rassicurazioni e precisazioni, si abbozza un quadro futuro, con una possibile anticipazione di ciò che accadrà nel 2021, o forse prima in caso di terremoti politici in salsa locale. Christian Azzolin, con un passato da calciatore dilettante, non assicura la propria ricandidatura come “fluidificante” di destra. “Spesso mi tacciano di fare campagna elettorale già adesso, in realtà nutro molti dubbi su un’eventuale candidatura del sottoscritto e tutti i miei collaboratori ne sono al corrente. Ma, oggi, è più importante ascoltare e capire cosa pensa e sente la gente, poi si vedrà”.