Oggi l’addio a “Zambe”, giovane padre e portiere del futsal morto a soli 39 anni
L’ultima partita di Luca Zambello se l’è giocata fino in fondo, difendendo stavolta non la propria porta o la propria squadra ma la sua vita. Tutti coloro – e sono stati davvero tanti – che lo sostenevano dagli “spalti” tra familiari, parenti, amici e colleghi di lavoro, avevano già capito che l’avversario posto di fronte a lui dal destino, in questo autunno di sofferenza, non si poteva più parare dopo che si era ripresentato. Lunedì la “partita” si è conclusa, uno di quei duelli con una posta in palio fin troppo alta che dalla sfera sportiva scivolano in quella esistenziale e in cui, a guardar bene, al fischio finale solo chi viene battuto si merita gli applausi, per averci provato fino in fondo. Oggi, a Tezze per l’ultimo addio terreno, gli applausi saranno forti, come lui e per lui.
A strappare Luca alla vita è stata l’aggressività di una malattia oncologica manifestatasi in maniera improvvisa che ha colpito il 39enne vicentino, volto noto nel calcio a 5 nazionale e regionale nel ruolo di portiere e, di recente, messosi in gioco come preparatore dei numeri 1 o numeri 12 come lo stesso “Zambe” è stato sempre. Portando con orgoglio la maglia sulla schiena quel numero a cui era affezionato e legato ben oltre la scaramanzia.
Cresciuto a Montecchio Maggiore e da anni ormai residente a Tezze di Arzignano per il legame affettivo con la moglie Roberta, dalla loro unione sono nati due bimbi, preziosi frutti d’amore che insieme ai nonni materni e paterni sono stati costretti loro malgrado a dare l’annuncio della morte di Luca, che appare sorridente come dal suo essere genuino nella foto scelta per l’epigrafe. “Gli uomini come te non muoiono mai perché sanno seminare negli altri una parte di se stessi“. Luca, energia pura, sguardo che parla, anima di ogni squadra e spogliatoio, hanno detto e scritto in tanti all’indomani, chi con gli occhi lucidi chi piombando nei ricordi. E l’allegria e la generosità e quelle movenze feline tra i pali stretti del futsal che ne hanno contraddistinto le doti di atleta nel suo ruolo.
Una frase quella sopra riportata in corsivo scelta per accompagnare la triste notizia del distacco dal 39enne, dipendente del Gruppo Mastrotto, che dice molto ma non tutto di Luca Zambello, uomo e atleta, padre e figlio e amico a seconda del punto di osservazione e di condivisione del lutto, per il quale sui social network nei tre giorni precedenti alla data odierna del funerale si contano davvero a centinaia i messaggi di affetto postati. Oggi alle 15 tanti tra loro saranno presenti alla cerimonia religiosa di commiato, che si terrà nella chiesa parrocchiale di Tezze.