Medio Oriente: Hezbollah minaccia un’escalation della guerra
Annuncio minaccioso del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah: “Tutte le vittime di Gaza sono martiri, si stanno muovendo verso un altro mondo enunciato dai profeti, ora sono là dove non ci sono dittature e non ci sono sionisti. Dobbiamo essere tutti consapevoli che combattere Israele è un chiaro esempio della causa di Dio. Il nostro dovere è dare tutto, credere in questa chiamata, siamo pronti al sacrificio, a dare tutto. Sacra l’operazione del 7 ottobre: noi siamo in guerra già dall’8 ottobre. L’operazione sacra e grande del 7 ottobre è stata frutto di una decisione presa al 100% dai palestinesi. La decisione non è stata condivisa con altre fazioni della resistenza islamica. Loro hanno deciso e loro hanno eseguito”.
L’intervento del leader di Hezbollah. Nasrallah è intervenuto da una località non meglio precisata e il suo discorso pubblico è andato in onda in diretta tv in occasione della Festa dei martiri caduti sulla via di Gerusalemme, cioè i 60 combattenti di Hezbollah uccisi dal 7 ottobre a oggi: “In guerra dall’8 ottobre. Alcuni si aspettavano che io oggi annunciassi la guerra. Ma siamo già in guerra, dall’8 ottobre“. Da quel giorno la resistenza islamica in Libano è attivamente impegnata in una battaglia tangibile, la cui piena gravità è veramente comprensibile solo a coloro che si trovano fisicamente nella regione di confine tra Israele e Libano.
La minaccia. Il leader di Hezbollah ha poi aggiunto: “Guerra più ampia? Una possibilità. Le operazioni alla frontiera con il Libano stanno causando paura a livello del comando politico e militare del nemico, così come tra gli americani, perché c’è il timore che questo fronte possa portare a un’ulteriore escalation o a una guerra più ampia. Questa è una possibilità e il nemico deve averla in mente. Fareste l’errore peggiore se tentaste un’offensiva contro il Libano. Dobbiamo resistere al nemico occupante; non c’è altra scelta se non resistere al nemico occupante e compiere sacrifici. I sacrifici palestinesi avranno un grande impatto nel futuro dell’intera regione del Medio Oriente e nuove prove dimostrano che civili israeliani sono stati uccisi dall’esercito dello Stato ebraico il 7 ottobre, non Hamas”.
“Il nemico israeliano annuncia obiettivi contro la resistenza che non è in grado di raggiungere. Israele non riesce a imparare le lezioni dai precedenti incontri con la resistenza”. E ancora Nasrallah: “Le azioni contro Israele hanno costretto il nemico a schierare un terzo di tutte le sue forze armate, comprese le unità di élite, al fronte nord. La nostra battaglia è pienamente legittima, dal punto di vista legale e religioso, contro l’occupante sionista. Difendere oggi la popolazione di Gaza rappresenta un atto di umanità. Quanti restano in silenzio sui crimini israeliani contro Gaza devono ripensare alla propria umanità. Il nostro primo obiettivo deve essere mettere fine alla guerra a Gaza, il secondo assicurarci la vittoria della resistenza”.
L’attacco agli Stati Uniti. Nasrallah ha poi sottolineato: “L’Iran sostiene apertamente i movimenti di resistenza in Libano, in Palestina e nella regione, ma non esercita alcun controllo sulla loro leadership. Gli Stati Uniti devono essere considerati responsabili per i crimini perpetrati da Israele a Gaza. Le vostre minacce non ci spaventano. Le vostre flotte nel Mediterraneo non ci fanno e non ci faranno mai paura”. Poi il leader di Hezbollah ha assicurato che la sua milizia non si sente scoraggiata per gli avvertimenti di Washington di rimanere fuori dalla guerra tra Israele e Hamas. Il movimento sciita filo-iraniano, ha dichiarato, già impegnato in un conflitto senza precedenti con Israele al confine meridionale, è pronto a qualsiasi opzione, incluso lo scoppio di una guerra con gli Stati Uniti”. Insomma, l’escalation del conflitto sembra dietro l’angolo.