Terrorismo, arrestato in metro a Milano 37enne ricercato in Algeria. Falso allarme a Fiumicino: il comandante dirotta il volo Parigi-Il Cairo
Ha urlato “Allah Akbar” e ha tentato di afferrare dallo zaino un coltello con una lama di oltre 12 centimetri per colpire le forze dell’ordine. E’ successo due settimane fa a Milano, durante alcuni controlli della polizia di Stato alla metropolitana di Cadorna. Il cittadino algerino di 37 anni è stato quindi arrestato. Una volta fermato, i poliziotti della Digos hanno effettuato le comparazioni foto-dattiloscopiche, scoprendo così che il 37enne, sconosciuto alle forze di polizia italiane, era destinatario di un mandato di cattura internazionale per partecipazione ad associazione terroristica. L’uomo era ricercato in Algeria perché ritenuto parte delle milizie dello Stato Islamico sin dal 2015 e impiegato sul fronte siro-iracheno.
Il 37enne, su disposizione della Corte d’Appello di Milano competente per la procedura di estradizione, è stato portato nel carcere “San Vittore”, in attesa dell’imminente trasferimento in Algeria. “Grazie alle forze dell’Ordine e avanti così, inseguiamoli uno per uno e rispediamoli a casa” commenta su Instagram il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini.
Si è rivelato invece un falso allarme quello scattato martedì pomeriggio all’aeroporto di Fiumicino per l’atterraggio improvviso del volo A321 diretto al Cairo della compagnia Vueling. A scatenare l’allerta antiterrorismo ad alta quota è stato un passeggero di 29 anni che si era imbarcato a Parigi. L’uomo, che già aveva creato problemi subito dopo il decollo dicendo di sentirsi male, ha gettato nel panico le hostess quando, nel complilare il modulo per assumere medicinali, ha scritto sul documento “I Love Allah”, mettendo in allarme il personale di bordo. Il pilota ha quindi deciso di virare su Roma per timore di un fondamentalista islamico a bordo. Ad attenderlo, sulla pista di atterraggio, tiratori scelti pronti a sparare in caso di pericolo.
Una volta atterrato all’aeroporto di Fiumicino, gli agenti della Polaria hanno interrogato il 29enne egiziano che, nel frattempo, era stato isolato a bordo. Dal colloquio è emerso che, seppure l’uomo avesse comportamenti strani, non era assolutamente un terrorista. L’aereo è quindi ripartito da Roma per Il Cairo ma senza il passeggero sospetto, che è rimasto a Fiumicino in attesa di un nuovo volo. Per gli altri viaggiatori solo un grosso spavento e gli inevitabili disagi per l’enorme ritardo che si è accumulato sul volo.