Frana sulla SP350, a giorni il brillamento del fronte pericolante. Evacuazione a Lastebasse
“Il problema non è tanto quello che già è franato, ma quello che ancora incombe con grave pericolo sopra quel tratto di provinciale”. E’ chiaro il messaggio emerso dopo il vertice tra Maurizio Fugatti, presidente della Provincia Autonoma di Trento e Andrea Nardin, in rappresentanza di quella vicentina. Tema sul tavolo, il crollo di rocce e di massi che 8 giorni fa si è riversato sui tre tornanti dopo località Busatti, mangiandosi il sedime stradale e spazzando letteralmente via ogni barriera di protezione: evidente e comprensibile la prudenza sullo sfondo di ogni ragionamento, con un fronte di frana che va sminato in sicurezza prima di ogni altro intervento.
Con loro anche il presidente Unione Montana Alto Astico, Franco Bertagnoli, l’ingegner Luciano Martorano, dirigente generale del dipartimento infrastrutture trentino, e l’ingegner Raffaele De Col, dirigente Protezione Civile a fare il punto dopo il pesante smottamento che nella notte tra il 4 e il 5 novembre scorsi ha di fatto interrotto i collegamenti tre le due province soltanto a pochi metri dal confine comunale di Lastebasse. Un evento sicuramente agevolato dal forte maltempo che ora richiede interventi tutt’altro che semplici con la necessità di evacuare alcune abitazioni proprio dell’ultimo comune vicentino prima di approdare nella regione a statuto speciale.
“Sul versante interessato – spiegano i tecnici – va abbattuto il fronte di roccia sovrastante a quella franata, parliamo di circa circa 2300/2400 metri cubi di materiale. Da giorni sono in corsi rilievi sia con l’aiuto di elicotteri che di droni: il brillamento sarà unico ma con esplosioni differenziate per far staccare blocchi di piccole dimensioni, non più di 1 metro cubo ciascuno”.
Un brillamento che dovrebbe avvenire entro il 24 novembre, non prima di aver concordato con l’amministrazione ed il Sindaco di Lastebasse, un piano di evacuazione per i caseggiati più a rischio: “I prossimi giorni saranno cruciali per capire il da farsi – prosegue Fugatti – attendiamo fiduciosi il lavoro dell’ingegner Martorano, già in loco dall’indomani della frana”.
Una frana che già così a provocato danni per almeno 1milione di euro, a crescere per ogni giorno di chiusura: “L’obiettivo, meteo e imprevisti permettendo – conclude Fugatti che ha ricevuto il grazie del collega berico per l’impegno e la celerità d’azione – è quello di riaprire per l’8 dicembre, almeno a senso unico alternato: questo richiederà uno sforzo enorme, ma rimaniamo cautamente fiduciosi”.
Frana lungo la Sp350, cede la carreggiata. Strada chiusa da località Busatti