La speranza e poi il dolore: Cesare non è sopravvissuto allo schianto. Lutto a Bassano e negli Usa
Non è sopravvissuto alle conseguenze letali dell’incidente stradale di giovedì sera il 27enne bassanese ricoverato in codice rosso all’ospedale di Santorso, in seguito all’incidente in moto di cui è stato vittima Cesare Bigolin. L’ufficialità del decesso del motociclista che ha spezzato le speranza di familiari e amici si è avuta nel tardo pomeriggio di ieri, dal reparto di rianimazione del polo medico altovicentino.
Il giovane uomo, italoamericano, si trovava in sella alla sua due ruote Bmw Gs, sulla strada “variante destra Leogra” in territorio di Schio, quando è uscito di strada pare in direzione di Vicenza all’altezza di una curva verso sinistra, per cause da accertare. Sul posto, alle 23 circa dell’altra sera, si erano concentrati i soccorsi con ambulanza del Suem 118 e gli agenti di polizia locale del consorzio Alto V., per i rilievi e per garantire la sicurezza degli altri utenti della strada sp 46.
Tra i primi a prestare soccorso allo sfortunato 27enne bassanese anche un infermiere che passava di lì e ha chiamato egli stesso il 118, guidando i colleghi e il medico d’emergenza al loro arrivo sullo scenario dell’incidente, nelle vicinanze del ponte di Liviera, a Ca’ Trenta in via Europa Unita. Non si hanno per il momento informazioni certe sulla dinamica esatta che ha portato all’uscita dalla carreggiata della moto Bmw, scorta nel fossato dall’infermiere che ha dato il via ai soccorsi. Non si può quindi escludere il coinvolgimento di altri veicoli per il momento, né altre ipotesi.
Il giovane motociclista è stato trasportato in ospedale condizioni disperate, e ha lottato per 12 ore tra la vita e la morte, in stato di coma, trascorrendo la notte in rianimazione sotto osservazione. Le lesioni riportate nel sobbalzo dalla moto al fossato adiacente, però, non gli hanno permesso di superare un incidente che ha assunto i contorni della disgrazia. Di professione consulente legale, e di madrelingua inglese, aveva collaborato anche con una società di ricerca farmacologica e anche come traduttore.
Viveva a Bassano, città delle sue origini dove dovrebbero tenersi le esequie in una data che sarà comunicata di certo non prima della prossima settimana. Il padre, Giacomo, è un imprenditore metalmeccanico di Rossano Veneto molto conosciuto. Da qualche lo stesso Cesare anno era tornato in Veneto per completare il percorso di studi dagli Stati Uniti, dove aveva conseguito il diploma all’High School e aveva lavorato per l’università di Tacoma, nello Stato di Washington. Era stato un giocatore di golf di buon livello e aveva prestato servizio tra i vigili del fuoco americani.