Guerra in Medioriente, la tregua potrebbe continuare per altri quattro giorni
Sesto giorno di tregua sulla Striscia di Gaza, in scadenza all’alba di domani. Israele ha ricevuto da Hamas l’elenco degli ostaggi che saranno rilasciati nella giornata di oggi. Lo riporta il sito del quotidiano israeliano Haaretz. I media egiziani, inoltre, riferiscono che è stata raggiunta un’intesa preliminare per estendere la tregua per altri quattro giorni. È quanto hanno riferito fonti vicine al Movimento islamico. Anche fonti israeliane ieri avevano riferito che lo Stato ebraico è disposto a estendere il cessate il fuoco al massimo fino a domenica.
Funzionari israeliani hanno confermato al quotidiano Haaretz che la proposta era all’esame, ma non è stata ancora confermata. Una fonte israeliana afferma che “l’accordo su una proroga dipenderà dalla possibilità che Hamas continui a rilasciare 10 ostaggi israeliani al giorno”.
La direttrice del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), Catherine Mary Russell, torna a chiedere un “cessate il fuoco umanitario” e la “protezione degli operatori umanitari”, nonché “dei bambini e delle famiglie” che da questi operatori vengono aiutati nella Striscia di Gaza. In un post sul suo account X, la Russel afferma che “l’Unicef accoglie con favore la proroga della pausa nei combattimenti a Gaza e che l’agenzia Onu “e i suoi partner hanno intensificato la loro risposta umanitaria” nella regione “ma è necessario fare molto di più”.
Anche il Papa, al termine dell’udienza generale, prende la parola a tratti interrotta da qualche colpo di tosse per rivolgere un nuovo appello per la crisi mediorientale: “Preghiamo per la grave situazione in Israele e Palestina. Pace per favore, pace! Auspico che prosegua la tregua in corso a Gaza affinché siano rilasciati tutti gli ostaggi e sia ancora consentito l’accesso ai necessari aiuti umanitari”. “Ho sentito la parrocchia, – dice Francesco riferendosi alla chiesa della Sacra Famiglia a Gaza – manca l’acqua, il pane, la gente soffre: e’ la gente del popolo che soffre. Non soffrono quelli che fanno la guerra. Chiediamo ora la pace”
Intanto Mousa Abu Marzook, membro dell’ufficio politico di Hamas, ha annunciato che il gruppo terroristico libererà tutti gli ostaggi con cittadinanza russa come omaggio al presidente russo Vladimir Putin. Già domenica, il Movimento islamico ha rilasciato Roni Krivoi, cittadino russo-israeliano, non conteggiato tra i sequestrati da liberare secondo l’accordo con Israele ma in omaggio agli sforzi di Putin ed in segno di rispetto per la posizione della Russia sulla questione palestinese.