Consiglio Ue, Meloni frena sul nuovo Patto di Stabilità: “bilancio in chiaroscuro”
“Un bilancio in chiaroscuro” così è stato definito dalla premier Meloni il Consiglio Ue che si è tenuto a Bruxelles malgrado dice di essere soddisfatta per l’allargamento di obiettivi difficili. Frenata sul nuovo Patto di Stabilità: “Sul Patto dobbiamo trovare un equilibrio, dobbiamo tenere aperte tutte le strade finché non sappiamo qual è il punto di caduta. Il veto? Non la metterei così, ma non posso dare l’ok a un Patto che non posso rispettare” dice la Meloni.
Si va dunque verso un vertice Ue straordinario a inizio 2024 per chiudere i negoziati sulla revisione del bilancio 2021-27. La riunione dovrebbe essere tra gennaio e febbraio prossimi. “Il link tra Mes e Patto di stabilità lo vedo solo nel dibattito italiano. Sicuramente per noi fa la differenza sapere quale sia il Patto di cui disponiamo, ma non c’è una dimensione di ricatto, nel dire ‘se non mi dai questo non faccio questo’. Non l’ho vista, nessuno ha mai posto la questione così”, ha poi sottolineato la Presidente del Consiglio.
La Meloni ha poi tenuto un colloquio con il suo omologo francese Emmanuel Macron al termine del Consiglio europeo: “Italia e Francia hanno affrontato diversi temi tra cui il Patto di stabilità su cui, ha affermato il premier, ci sono diversi punti di convergenza”. In tema di migranti la premier si è detta ottimista che l’intesa con l’Albania non fallisca. “Sono ottimista che non vi sia un rischio di fallimento dell’intesa con l’Albania sui Cpr. Rispetto le decisioni di una nazione sovrana. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane e, se tutto andrà bene – sottolinea la premier – faremo del nostro meglio per accelerare ancora di più. Per ora non abbiamo bisogno di un piano B, eventualmente lo cercheremo”.
La situazione in Medio Oriente: “Per quelli che sono i nostri obiettivi sul Medio Oriente la discussione è stata molto approfondita, si è preferito ribadire le conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo, perché probabilmente alcune divergenze avrebbero reso il lavoro difficile. In ogni caso– aggiunge la premier – siamo tutti d’accordo sul fatto che occorra continuare a condannare gli attacchi di Hamas del 7 ottobre, ribadire il diritto di Israele a difendersi nell’ambito delle norme internazionali e lavorare su una soluzione di lungo periodo di ‘due popoli in due Stati’. Abbiamo ribadito anche il lavoro sul fronte umanitario che l’Europa può fare e che l’Italia sta facendo”.