Assegno di inclusione, lunedì il via alle domande. Sarà erogato entro la fine di gennaio
Da domani, lunedì 18 dicembre, potranno essere inviate le domande per chiedere l’Assegno di inclusione. Una partenza in anticipo rispetto al primo gennaio 2024, data di entrata in vigore della nuova misura di sostegno economico e inclusione sociale rivolta ai nuclei familiari che includono almeno una persona disabile, minori, over 60 o in condizioni di svantaggio. L’anticipazione permetterà il pagamento dell’assegno già dalla fine di gennaio, secondo quanto assicurato dal ministero del Lavoro. La domanda si potrà inviare attraverso il sito dell’Inps, tramite Spid, o presso i patronati e i Caf.
L’assegno di inclusione chiuderà, con questa seconda trance, il capitolo Reddito di cittadinanza. L’indennità sarà erogata attraverso la Carta di Inclusione emessa da Poste italiane e prevede un trasferimento diretto via bonifico. L’Assegno di Inclusione potrà essere riconosciuto per 18 mesi e rinnovata, dopo la sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi. I nuclei familiari interessati sono oltre 737mila e l’importo massimo annuo è di 6mila euro, incrementabile in base alla composizione del nucleo familiare e alle necessità abitative: 7.560 euro l’anno se il nucleo è composto da persone over 67. Il valore dell’Isee non deve essere superiore a 9.360 euro, ma è più alto nel caso di nuclei familiari con minorenni.
I beneficiari dovranno sottoscrivere un “patto di attivazione digitale” sulla piattaforma Siisl (il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) e quindi aderire a un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa. Saranno tenuti a presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del patto e, poi, ogni 90 giorni, per aggiornare la propria posizione. In caso di mancata presentazione, il beneficio sarà sospeso. Esclusi dai vincoli del percorso, gli over-60, le persone con disabilità, con figli di tre anni o tre o più minori, e le donne vittime di violenza di genere inserite nei percorsi di protezione. Per loro l’indennità verrà comunque riconosciuta.