Meloni ad Atreju: attacchi alla sinistra e rivendicazioni di quanto fatto dal Governo
Non ha tralasciato nulla la premier Giorgia Meloni nel suo discorso che ha chiuso a Castel Sant’Angelo a Roma ‘Atreju’ la kermesse di Fratelli d’Italia che la stessa Meloni ha definito “l’edizione più bella”.
Nonostante qualche problema alla gola, tra tosse e cali di voce la leader di Fdi ci ha tenuto a ringraziare nel modo più informale e affettuoso i suoi militanti, quelli che hanno fatto crescere la storia della festa che omaggia nel nome il protagonista della Storia infinita. Sono quei militanti che lei ringrazia con un romanissimo “Grazie tesò” e che hanno portato avanti Atreju “quando io non c’ero”. La premier si è poi detta “orgogliosa” del suo partito, mentre non risparmia strali a “chi se la prende per non essere stato invitato, chi addirittura si autoinvita, chi rifiuta platealmente l’invito”. Un chiaro riferimento ad Elly Schlein, a cui dedica anche una citazione: “Mi ha ricordato Ecce Bombo di Nanni Moretti. ‘Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?’ Faccio una citazione di sinistra…”
Quindi aggiunge: “Cara Elly, puoi anche decidere di non partecipare ma non c’è bisogno di insultare tutti coloro che hanno deciso di partecipare, solo perché hanno dimostrato di avere coraggio che a voi evidentemente difetta”.
Tanti comunque i temi affrontati, dal Superbonus che ha assorbito gran parte dei fondi per la sanità, al Reddito di cittadinanza per il cui taglio la premier va fiera, dal femminicidio all’utero in affitto, passando per i rave party e le migrazioni. La Meloni non manca di sottolineare che “ogni scelta fatta ha avuto come stella polare le persone”. Cita il caso dei rave e dei provvedimenti approvati per vietarli, uno dei primi promossi dal suo esecutivo: “Abbiamo fatto un decreto. Ci è stato detto che era inutile, che negavamo ai giovani il diritto di ballare. Ma se vuoi ballare vai in discoteca, dove c’è gente che paga le tasse per consentirti di ballare. E dopo anni da Repubblica delle banane, nell’ultimo anno non c’è stato neanche un rave party illegale”.
Poi, la premier cita il caso del giovane musicista ucciso a Napoli per aver chiesto ad alcuni ragazzi di spostare dei motorini per poter parcheggiare. Siamo stati tacciati da alcuni organi di stampa di ‘arrestare i bimbi’ tuona la Meloni. Allora, mi auguro che il direttore di quel giornale un giorno incontri la famiglia di Giovanbattista Cutolo, un bravo ragazzo ucciso a Napoli per aver chiesto a uno di quei bimbi di spostare i motorini”.
E su Caivano aggiunge combattiva: “Vogliamo dare un segnale chiaro: in Italia non ci devono essere più zone franche nelle quali lo Stato indietreggia, sparisce. A Caivano vogliamo dimostrare che le cose possono cambiare e che non è l’unica opzione arrendersi e piegarsi alla camorra perché nessuno ti aiuterà. A Caivano abbiamo riportato lo Stato, le istituzioni, per dire ai criminali di ogni sorta ‘Con noi al governo non vi conviene sfidare lo Stato’, perché risponderemo colpo su colpo, non ci facciamo intimidire”.
Il presidente del Consiglio non dimentica di ricordare i ‘simboli’ della lotta alla mafia e i successi dello Stato: “La cattura di Messina Denaro e di altri non la considero un merito del governo ma sempre merito degli inquirenti e delle forze dell’ordine che continuiamo a ringraziare, ma sono convinta che il governo possa avere un ruolo fondamentale se ha il coraggio di dire a chi è sul campo ‘Conta su di me, ti copro le spalle’. Continueremo a farlo nel nome di Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa, Emanuela Loi e di tutti gli eroi che ci hanno indicato quale fosse la strada da seguire”.
Sui femminicidi nel nome di “Giulia, Paola, Sofia, di tutte le donne uccise da chi diceva di amarle, ci battiamo per contrastare l’inaccettabile quotidiana mattanza che è il femminicidio”. quindi l’appello: “Denunciate. C’è anche da lavorare alla gestione di sentimenti ed emozioni. Negare i passi avanti fatti finora sarebbe ingiusto, ma anche negare che siamo lontani dell’obiettivo di sradicare questo cancro”.
Sul fronte economico la Legge di Bilancio è di tipo espansivo, sottolinea la Meloni, nonostante il quadro di indebitamento generale ereditato. Insiste nella bocciatura senza appello del superbonus edilizio, che “ci ha lasciato un buco da 140 miliardi, quanto lo Stato spende in un anno per tutta la sanità, per ristrutturare meno del 4% del patrimonio immobiliare italiano”. Cancellare il Reddito di cittadinanza ” si chiama giustizia” ha quindi detto la Meloni.
E poi ancora i dati economici, con l’aumento dell’occupazione, il no al salario minimo e all’utero in affitto: “I figli non sono un business, non sono un oggetto e non si comprano e non si vendono. Sembra un’ ovvietà ma purtroppo non lo è. Sono fiera che, grazie ai nostri parlamentari, l’utero in affitto diventerà presto reato universale e perseguibile in Italia e anche all’estero”.
Sulla questione migranti ringrazia per l’accordo, il premier Albanese Rama: “Ringrazio ancora Edi Rama e gli esprimo solidarietà per gli attacchi ricevuti da alcuni italiani, particolarmente da quel Pd, che lo ha minacciato di farlo espellere dal partito dei Socialisti europei. Evidentemente, aiutare l’Italia non è di sinistra, per il Pd. Invece io credo che Edi Rama abbia fatto una cosa bella e che per questo vada ringraziato”.
Infine in tema di politica estera, ribadisce il sostegno del governo italiano a Kiev e al popolo ucraino, perché “il rispetto in politica estera si ottiene mantenendo la parola data”. L’aggressione di Mosca all’Ucraina, spiega Meloni, si motiva con una Russia “nostalgica dell’imperialismo sovietico”. Perché, ribadisce il capo dell’esecutivo, “l’Italia ha tutto da perdere in un mondo in cui la forza del diritto viene sostituita dal diritto del più forte”.
Sul fronte Medio Oriente ricorda invece: “ci siamo schierati con Israele dopo gli attacchi di Hamas, e chiediamo a Israele di difendersi in linea con il diritto internazionale, preservando la popolazione civile”.