Manovra: nessuna modifica al Superbonus. Dietrofront sul taglio alle pensioni di medici e dipendenti
La Manovra in arrivo non porterà nessuna modifica sul Superbonus. Tra gli emendamenti alla legge di bilancio presentati nella notte e approvati dalla commissione Bilancio del Senato non risultano infatti provvedimenti riguardanti la proroga dell’agevolazione per i condomini con lavori in stato avanzato, né con la soluzione tecnica dello stato avanzamento lavori straordinario al 31 dicembre 2023. La legge in Senato domani, si vota venerdì. Poi toccherà alla Camera, con l’approvazione definitiva attesa a un soffio dal Capodanno, per scongiurare l’esercizio provvisorio.
Tra le novità: via libera della commissione Bilancio del Senato a un emendamento del governo all’articolo 33 della Manovra: sono salve dai tagli inizialmente previsti le pensioni di vecchiaia di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari. Restano penalizzate quelle anticipate ma c’è un taglio più soft per i sanitari con una riduzione di un trentaseiesimo del taglio per ogni mese in più di permanenza al lavoro. I dirigenti medici e gli infermieri potranno, se vorranno, rimanere al lavoro fino ai 70 anni.
Via libera della commissione anche ai quattro emendamenti del governo alla Manovra che prevedono, tra l’altro, la rimodulazione dei fondi per il Ponte sullo stretto con una parte delle risorse prese dal Fondo di coesione.
La specifica sugli affitti brevi voluta da FI salva la prima casa dall’aumento della cedolare secca al 26%. Ok alle agevolazioni per i mutui sulla prima casa per famiglie numerose e in base all’Isee. Con emendamenti bipartisan vengono poi approvate le nuove risorse per il fondo Alzheimer, 5 milioni per borse di studio favore di giovani studenti dei Paesi africani, 2 milioni per le retribuzioni del personale del Ministero degli esteri e fondi per le malattie rare e i tumori.
Risorse anche per il contrasto al disagio abitativo e per il fondo vittime dell’amianto. Bocciata la proroga dello smart working per i fragili, denuncia il Pd, che fa notare anche il mancato rifinanziamento dell’Istituto Rita Levi Montalcini.
Ok anche alla cabina di regia per il disagio abitativo e ai fondi per i concorsi per il comparto della sicurezza. Approvato l’emendamento con il quale tutti i 40 milioni del “tesoretto” per le modifiche parlamentari spettante alle opposizioni sono stati impiegati per il contrasto alla violenza sulle donne.