Ue, firmato a Bruxelles il Patto su migrazione e asilo
“Un giorno che passerà alla storia”. E’ così che la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, commenta l’accordo raggiunto a Bruxelles fra Consiglio e Parlamento Ue sul Patto in materia di asilo e migrazione, ovvero l’insieme di norme che regoleranno la gestione interna dei flussi, i controlli alle frontiere e anche la solidarietà tra gli Stati membri, modificando le disposizioni di Dublino. Il via libera di eurodeputati e governi Ue è arrivato durante il trilogo, il negoziato interistituzionale che dà la forma finale ai testi legislativi. “Tutti i pezzi stanno andando al loro posto. La strada per arrivare a questo punto è stata lunga. Ma ce l’abbiamo fatta” ha affermato il vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, annunciando l’intesa.
Il Patto è composto da cinque pilastri chiave. Il primo riguarda l’introduzione di una “solidarietà obbligatoria”: tutti i Paesi Ue saranno obbligati a dare un contributo a chi è maggiormente esposto ai flussi, anche se potranno scegliere se accogliere i richiedenti oppure versare un contributo finanziario. Accanto a questo, c’è anche un apposito regolamento sulle situazioni di crisi o di forza maggiore e che riguarda anche i casi di strumentalizzazione dei migranti da parte di Stati terzi oppure di attori non statali: in questo caso si rafforzano le misure di solidarietà, ma – al contrario di quanto chiedeva il Parlamento – non è prevista la ridistribuzione obbligatoria.
C’è poi il regolamento sulla “responsabilità”, che fissa i doveri per i Paesi di primo ingresso e che introduce la procedura di frontiera, il sistema per l’esame accelerato delle domande d’asilo. Il regolamento sullo screening stabilisce invece le modalità per l’identificazione dei migranti, attraverso controlli sanitari, di sicurezza e raccolta di dati biometrici. Quello su Eurodac riguarda invece la banca dati delle impronte digitali.
Soddisfatta Ursula von der Leyen. “Saranno gli europei a decidere chi arriva e chi può restare nell’Ue, non i trafficanti” commenta la presidente della Commissione secondo cui le nuove norme “proteggono chi ha bisogno”. Parla di “un grande successo per l’Europa e per l’Italia” il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Assolutamente contraria Amnesty International, che in una nota scrive che l’accordo “farà arretrare la legislazione europea in materia di asilo di decenni” e porterà a “una maggiore sofferenza umana”.