Medio Oriente: per Netanyahu e il capo delle forze armate israeliane la guerra durerà ancora “molti mesi”
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha assicurato che la guerra di Israele a Gaza contro Hamas sarà “una lunga battaglia” e che al momento ancora lontana dal concludersi. La Cnn ha spiegato che le parole del premier sono arrivate dopo aver ribadito l’impegno dello Stato Ebraico nello sforzo bellico, affermando che l’esercito sta “intensificando” le operazioni all’interno della Striscia.
A fare il punto nella giornata di ieri, anche il capo delle forze armate israeliane, il generale Herzi Halevi, che ha spiegato come le operazioni nel sud e nel centro di Gaza si stanno allargando mentre si è vicini allo smantellamento dei battaglioni di Hamas nella parte settentrionale della Striscia. Anche il generale ha avvisato che la guerra durerà ancora “molti altri mesi”.
“Ho appena lasciato la Striscia di Gaza – ha detto ancora in una conferenza stampa nel sud di Israele –, ho incontrato le truppe nel nord della Striscia. Sono rimasto colpito dal modo in cui le nostre forze stanno combattendo, lavorando e raggiungendo gli obiettivi che avevamo fissato. L’Idf è vicino a completare lo smantellamento dei battaglioni di Hamas nel nord di Gaza”.
“Abbiamo eliminato molti terroristi e comandanti, alcuni di loro si sono arresi alle nostre forze ed abbiamo preso centinaia di prigionieri – ha aggiunto -, abbiamo distrutto molte infrastrutture sotterranee e armi”. Ma, ha sostenuto, “in questa area densamente urbana, dove i terroristi sono vestiti come civili, non si può dire che li abbiamo uccisi tutti”.
“Probabilmente incontreremo altri combattenti di Hamas in questa area e continueremo ad attaccarli in vari modi”, ha continuato parlando del nord, sottolineando che ora “stiamo concentrando la nostra offensiva nel sud di Gaza a Khan Younis, i campi nel centro della Striscia”. “Non permetteremo un ritorno alla situazione di sicurezza prima del 7 ottobre, e non permetteremo che una cosa del genere si ripeta”, ha detto ancora riferendosi agli attacchi di Hamas.
E dopo la morte di un alto esponente della Guardia Rivoluzionaria iraniana rimasto ucciso in quello che viene considerato un raid israeliano a Damasco, per il quale Teheran ha promesso di vendicarsi, arrivano le parole di Yoav Gallant. Il ministro della Difesa israeliano, ha affermato che il Paese “viene attaccato da sette fronti diversi”, specificando che si tratta di “Gaza, Líbano, Siria, Cisgiordania, Irak, Yemen e Iran”. Il ministro ha sottolineato che l’esercito israeliano “ha già risposto ed agito su sei di questi fronti”. “Lo voglio dire nel modo più chiaro possibile – ha aggiunto – chiunque agisca contro i nostri è un potenziale obiettivo, non c’è immunità per nessuno”.