Disturbi alimentari, l’associazione Midori “regala” sostegno non solo a Natale
Dalle esperienze personali nascono spesso grandi storie di altruismo. È questo il caso di Antonella Cornale, fondatrice di Midori, un’associazione con sede a Valdagno e attiva nell’ambito del contrasto ai disturbi alimentari. Ai microfoni della rubrica “Parlami di Te”, Antonella ha raccontato la sua vicenda familiare relativa a tali disturbi, e di come essa abbia alimentato in lei la volontà di dare aiuto alle famiglie che affrontano la medesima situazione.
“Ho tentato di fare l’impiegata”, dice Antonella, per poi abbandonare tale occupazione e diventare mamma a tempo pieno, senza però trascurare il mondo del volontariato. Il suo primo contatto con l’universo dei disturbi alimentari è avvenuto nel momento in cui la figlia, all’epoca sedicenne, ha iniziato a mostrare un cambiamento di umore: prendeva le distanze dalle altre persone, si chiudeva in sé stessa, ed era molto triste.
Ascolta “Midori, associazione contro i disturbi alimentari” su Spreaker.Intuito che c’era qualcosa che non andava, sulla base delle indicazioni ricevute Antonella si è rivolta al centro provinciale per i disturbi alimentari dell’ospedale San Bortolo di Vicenza, dove è stato avviato un percorso di cura che ha portato la figlia alla completa guarigione. Tuttavia, la ragazza “non vi si è recata volentieri, perché non riconosceva il suo problema”. Il punto, infatti, è proprio questo: se è vero che i disturbi alimentari sono dovuti ad una predisposizione genetica, è altrettanto vero che a complicare le cose vi è una dimensione psicologica. Le persone affette da questi disturbi, infatti, sono individui caratterialmente fragili: scarsa autostima, impotenza e conseguente senso di inadeguatezza rispetto al mondo che li circonda sono i loro tratti caratterizzanti. Unico aspetto sul quale ritengono di avere totale controllo e potere è il loro corpo: di conseguenza, con l’idea di doverlo migliorare per adeguarsi alle aspettative altrui, finiscono per adottare comportamenti disfunzionali sul piano alimentare.
Sempre più giovani, oggigiorno, soffrono di questi disturbi, in un periodo della loro vita già di per sé delicato e che dovrebbe essere invece vissuto con maggiore serenità. “I disturbi alimentari sono la seconda causa di morte tra i giovani, dopo gli incidenti stradali” è il triste dato citato da Antonella. Quali sono i segnali da cogliere per capire se una persona cara soffre di questi disturbi? “Sono variabili. Innanzitutto, si deve prestare attenzione alla relazione che questa persona ha con il cibo: ne mangia poco, lo spezzetta in piccole porzioni e ci mette molto a mangiare”. Le persone anoressiche, inoltre, “fanno molta fatica a rimanere a tavola, perché, pur avendo fame come tutti, hanno paura del cibo”.
Come affrontare, dunque, questa situazione? “Un primo passo fondamentale è mostrare a queste persone il proprio sostegno e la propria presenza”. Ma il supporto degli affetti più stretti, per quanto importante, non è sufficiente: “il percorso di cura deve essere guidato dagli specialisti”. A questo proposito, l’invito di Antonella è quello di rivolgersi ai centri preposti, dove un’equipe composta da esperti in diverse discipline si occuperà di guidare la persona in un percorso di cura che gli consentirà di affrontare e superare i pensieri e i comportamenti disfunzionali connessi all’alimentazione. “Mediamente, una persona guarisce dopo 4/5 anni” dice Antonella.
L’associazione Midori offre, a sua volta, un importante contributo al contrasto dei disturbi alimentari: essa, infatti, fornisce alle famiglie tutta la documentazione necessaria ad inquadrare il problema nel modo più corretto. Le attività principali dell’associazione sono tre: quattro sportelli di ascolto (uno in presenza a Valdagno e gli altri tre telefonici), due gruppi di auto mutuo aiuto per i familiari e interventi di sensibilizzazione presso le scuole superiori. Non mancano, inoltre, momenti di incontro rivolti a tutta la cittadinanza. Per tutti coloro che fossero interessati a contattare l’associazione Midori, è possibile telefonare al numero 3479634036. Si può, inoltre, consultare il sito internet.
Gabriele Silvestri