Due dita amputate per lo scoppio del petardo: ustioni e 40 giorni di prognosi per un ventenne
La notte di San Silvestro come ogni anno rilascia a Vicenza e provincia un bollettino “extra” con il bilancio dei vicentini costretti a far tappa nei pronto soccorso degli ospedali. Sono stati 7 i feriti, riportando traumi o lesioni di diversa entità, con l’episodio più grave che si registra nell’Altovicentino, in territorio di Marano, dove un giovane si è visto amputare due dita di una mano in conseguenza dello scoppio di un petardo. Un dato in pericoloso in aumento quello registrato ieri, a fronte delle raccomandazioni e in taluni casi i divieti cn ordinanza da parte dei sindaci.
Il ragazzo stava festeggiando lo scoccare della mezzanotte e quindi il benvenuto all’anno nuovo in compagnia di altri amici, di età compresa tra i 21 e i 26 anni. Come loro aveva acquistato i classici botti di Capodanno, ed erano usciti all’esterno dall’abitazione dove era in corso una festa, appostandosi in prossimità del torrente Leogra, dunque all’aperto.
All’accensione di fuochi d’artificio e petardi, in pieno clima di allegria e spensieratezza come è facile immaginare, qualcosa non è andato per il verso giusto. Il mortaretto ad accensione diretta gli sarebbe esploso tra le mani, tra le urla di dolore e il sangue all’estremità dell’arto ferito, con conseguenze – più lievi ma comunque con necessità di cure – patite da parte di chi gli stava intorno. Il giovane si è subito recato al pronto soccorso di Santorso, dove è stato medicato, per poi trasferirlo in un centro specializzato di Padova.
Al ventenne o poco più, ragazzo vicentino ma residente in un paese diverso dal luogo dove si è verificato l’incidente della scorsa notte, è stata salvata la mano destra. Purtroppo per lui però la menomazione sarà permanente: si è resa necessaria l’amputazione di due dita della mano (seconda e terza falange), irrimediabilmente compromesse nello scoppio che gli ha provocato anche la rottura del timpano e serie ustioni al collo, con prognosi di guarigione superiore a 40 giorni.
Ustioni superficiali sarebbero state riportate dagli altri amici, alcuni medicati sul posto, quelli più “seri” ne avranno per una quindicina di giorni. Tra le 7 persone che nel Vicentino – a cui aggiungerne una dozzina per episodi legati all’eccesso di bevande alcoliche – hanno dovute invece far ricorso alle cure del personale sanitario ospedaliero si registra anche una bambina di 10 anni, di Bassano, che ha riportato un’ustione – rimediabile, non si tratta qui di un danno permanente – ad una mano, riportata maneggiando una fontana luminosa. Altri due minorenni sono stati medicati all’ospedale di Asiago, e un altro giovane ancora a Santorso, sempre per lesioni alla pelle da ustioni legate a fuochi pirotecnici.