Attacco a Kerman, l’Isis rivendica e lancia un pericoloso appello: “Colpire ovunque ebrei e cristiani”
Ottantaquattro morti e 284 feriti, dopo le due esplosioni avvenute ieri a Kerman, in Iran, durante le commemorazioni per l’ex comandante delle forze Qods delle Guardie della rivoluzione, Qassem Soleimani. Il tutto è accaduto nel quarto anniversario dell’uccisione del leader pasdaran da parte degli Usa. Le autorità locali avevano parlato fin da subito di “terrorismo”. Le esplosioni a Kerman sono state attribuite all’Isis dalla Magistratura iraniana. In seguito, con un post su Telegram citato da Al Arabiya online, lo Stato islamico ha rivendicato la responsabilità e sui social ha invitato a “colpire ovunque ebrei e cristiani”. L’appello è stato lanciato dal portavoce dell’Isis, Abu Hudhayfah Al-Ansari, in un messaggio audio di oltre 30 minuti incentrato sul conflitto israelo-palestinese. L’audio, diffuso dal canale ufficiale al Furqan, è intitolato “uccideteli ovunque li troviate”, riferiscono i network che monitorano il jihadismo online.
Intanto la guerra prosegue. In Libano ieri i funerali del leader di Hamas al-Arouri, mentre Nasrallah promette “lotta senza limiti” a Israele. E la tensione è alta in tutto il Medio Oriente il giorno dopo l’uccisione del numero due di Hamas. “Evidente attacco di Israele”, ha detto il leader di Hezbollah. Gli alleati arabi minacciano pesanti rappresaglie. La Germania invita i cittadini tedeschi a lasciare il Libano.