Tenta l’invasione di campo al “Mercante” a fine partita: Daspo e denuncia per un tifoso
Non resterà “impunita” l’invasione di campo – riuscita solo a metà per la verità – da parte di un tifoso giallorosso. Al triplice fischio finale della partita tra Bassano e Campodarsego di serie D (conclusa sullo 0-0) il sostenitore di casa ha scavalcato la recinzione che divide la tribuna dal terreno di gioco, salvo poi venire bloccato dai dirigenti del club giallorosso. Non sono note le “ragioni” del gesto, e forse anche poco interessano, fatto sta che dopo la fuga e il tentativo di non farsi riconoscere cambiando abito, il tifoso “invadente” è stato trovato nel bar punto abituale di ritrovo dei tifosi del Bassano.
Esattamente dove i poliziotti del Commissariato di Polizia di Stato si aspettavano di trovarlo e, quindi, procedere alla sua identificazione e alla denuncia. A cui è seguito, a distanza di meno di 48 ore, l’avvio della procedura finalizzata all’emissione del Daspo sportivo della durata di 5 anni, già notificato al (presunto) reo anche del reato “di scavalcamento ed invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive”.
L’episodio di domenica, registrato alle 16.20 praticamente in concomitanza con il fischio dell’arbitro sardo chiamato a dirigere il derby veneto – Selva della sezione di Algero – e che ha sancito la chiusura della contesa in pareggio tra bassanesi e padovani, segue a un finale di gara in cui sono sventolati cartellini rossi al 95′ a tre giallorossi tra campo e panchina. Il bersaglio dell’invasione, e forse al tentativo di aggressione non consumata, poteva essere proprio il direttore di gara.
Per accedere allo spazio di giocon riservato ai tesserati, F.D. – la Questura ha rese note le sole iniziali dell’uomo, un vicentino di Bassano -, che ben conosce il Velodromo Mercante, avrebbe scavalcato un cancelletto posto sulle tribune, scendendo le scale, per raggiungere un cancello scorrevole che dà direttamente accesso sul campo di gioco. Il 50enne appena messo piede sulla pista di atletica è stato “placcato” da dirigenti e alcuni giocatori di casa e trascinato all’esterno. Scena non sfuggita al personale di sicurezza pubblica presente, che non ha “fatto finta di niente” e ha attivato le ricerche.
Concluse pochi minuti dopo in strada, nei pressi dello stadio, mentre il tifoso “rabbioso” si stava accingendo a far tappa, come d’abitudine, al bar ritrovando amici come lui sostenitori di un Bassano che dovrà, a lungo, seguire solo “alla radiolina” come si faceva una volta. E con una denuncia sul groppone, a piede libero, con pena da 3 mesi a 1 anno in caso di condanna, oltre al divieto di accesso a manifestazioni sportiva da un minimo di uno a un massimo di cinque anni.