Potenziato il Centro di Salute Mentale al “De Lellis”. Per cinque mattine alla settimana
Si rilancia la cura della salute mentale in termini di prossimità di servizio a Schio e dintorni, grazie al potenziamento deciso da Ulss 7 Pedemontana e che sarà attivo dal 1 febbraio, per cinque mattine alla settimana presso l’ex polo ospedaliero “De Lellis”. Dal lunedì al venerdì, quindi, i pazienti altovicentini (adulti) torneranno ad essere presi in carico dalla struttura e dal personale specialistico incaricato del servizio. Si tratta di uno dei quattro poli Csm attivi bacino di competenza dell’azienda territoriale (gli altri a Thiene, Bassano e Asiago), ad oggi punto di riferimento per circa 5.400 pazienti.
Un rilancio dell’attività di cura e di supporto è stato reso possibile grazie all’inserimento in organico di nuove figure: due medici psichiatri una specialista e una specializzanda del 4° anno di studi specifici che completerà il suo percorso formativo nell’arco di pochi mesi. Si passa quindi da tre a cinque “finestre” settimanali per il Csm, ospitato nella Casa della Salute a Schio (ex ospedale), come del resto era previsto in un’ottica di ritorno al passato, assunzioni permettendo. Senza scordare la sospensione risalente al luglio 2019, per carenza di personale.
Potenziamento da una parte, volontà di non fermarsi solo al ripristino di quella che era una situazione ordinaria fino a qualche anno fa dall’altra. “Grazie all’impegno della Direzione è stato possibile rafforzare lo staff – spiega il dott. Tommaso Maniscalco, direttore del Dipartimento di Salute Mentale – e questo oggi ci consente di tornare ad un’apertura piena. Voglio sottolineare che in questo arco di tempo abbiamo garantito a tutti i pazienti la presa in carico, pur dovendo indirizzarne alcuni al Centro di Salute Mentale di Thiene. L’orario ampliato ci consentirà di garantire l’assistenza più vicino a casa a tutti i pazienti residenti nel territorio scledense e per il futuro puntiamo ad un ulteriore ampliamento di orario attraverso l’innesto di ulteriori figure”.
Non una promessa a parole, questa, ma il frutto di un accordo nero su bianco sancito con nel 2023 con l’Università di Padova. “Siamo entrati nella rete formativa della facoltà di Psichiatria: questo ci permette di allacciare rapporti con giovani specializzandi, ospitandoli all’interno delle nostre strutture e facendo conoscere loro i servizi del nostro territorio, un impegno che nel medio e lungo termine ci consentirà di essere più attrattivi nei confronti dei giovani specialisti, oltre che poter contare su specializzandi prossimi alla conseguimento del titolo e che rappresentano una risorsa importante per l’attività delle nostre strutture”.
Ad unirsi nella soddisfazione il direttore generale di Ulss 7 Pedemontana, Carlo Bramezza, a cui è spettato in qualità di dirigente trovare una soluzione compatibile con le risorse e la reperibilità delle figure professionali richieste. “In questi mesi c’è chi ha voluto speculare politicamente sull’apertura ridotta del Centro di Salute Mentale di Schio – afferma – ma la verità è che oggi è molto più facile fare polemica piuttosto che trovare medici. In questo periodo però non abbiamo mai perso di vista l’obiettivo, consapevoli del momento di grande delicatezza per le problematiche legate alla salute mentale: abbiamo portato avanti un lavoro importante, in silenzio, fino al raggiungimento dell’obiettivo. Voglio sottolineare che questo è solo un primo passo, continueremo la ricerca di ulteriori specialisti e non appena sarà possibile estenderemo l’orario di attività al pomeriggio. Nel frattempo abbiamo deliberato un investimento di circa 30 mila euro per il rifacimento completo dell’impianto di condizionamento e riscaldamento della struttura che ospita il Csm, con l’obiettivo di garantire agli utenti ed al personale un ambiente più confortevole”.
Sulla novità ufficializzata si esprime anche il sindaco di Schio, Valter Orsi, che si era più volte in passato interfacciato con l’azienda sanitaria sul tema. “Con piacere prendo atto di questa riapertura su cui abbiamo tenuto alta l’attenzione assieme all’Ulss – commenta -. Sappiamo dei problemi che erano nati legati all’impossibilità di assumere medici, ma siamo stati rinfrancati sulla volontà di trovare una soluzione appena possibile. Devo dire che anche in questo caso l’impegno è stato mantenuto. Spiace comunque che in questo periodo ci possano essere stati cali di livello nell’erogazione del servizio rispetto a quanto si era abituati e auspico si sia intrapresa una linea di solidità rivolta a questi pazienti”.