Giorno della Memoria, Liliana Segre: “Per me è 365 giorni l’anno”
Sabato 27 gennaio: oggi il mondo intero ricorda l’orrore della Shoah nel Giorno della Memoria, che quest’anno cade proprio mentre in Medio Oriente è in corso la guerra tra Israele e Hamas. In tutta Italia sono state organizzate iniziative per celebrare la ricorrenza della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz a opera dell’esercito dell’Armata Rossa dell’Unione Sovietica: era il 27 gennaio del 1945. Liliana Segre dice: “Per me il Giorno della Memoria è 365 giorni l’anno”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni dichiara: “Mai oblio su malvagità nazifascista e leggi razziali”.
Mentre dal Vaticano Papa Francesco afferma: “La logica dell’odio e della violenza nega l’umanità”. Ma intanto è scontro per il rinvio dei cortei pro-Palestina previsti oggi in diverse città italiane. E se i palestinesi d’Italia annunciano che rispetteranno l’ordinanza, i Giovani palestinesi annunciano che scenderanno in piazza a Milano, Roma, Napoli e Cagliari.
Le parole di Liliana Segre. La senatrice in particolare ha dichiarato: “Io non sono adatta a parlare del 27 gennaio perché chi ha passato quello che ho passato io non aspetta quella data per ricordarsi di una vita fa. Questa è la verità. Lo fa 365 giorni all’anno, non solo il 27 gennaio”. La Segre poi ha aggiunto: “Tutti i giorni possono essere uguali o diversi ma quel luogo non si dimentica mai”.
Il messaggio social del Pontefice. Su X Papa Francesco ha scritto: “Il ricordo e la condanna dell’orribile sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi, avvenuto nel secolo scorso, aiuti tutti a non dimenticare che la logica dell’odio e della violenza non si può mai giustificare, perché nega la nostra stessa umanità. WeRemember”.
L’intervento della premier. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni dal canto suo ha detto: “Il Museo della Shoah è un’istituzione che si occuperà di tramandare la memoria della Shoah e che siamo certi darà un contributo determinante affinché la malvagità del disegno criminale nazifascista e la vergogna delle leggi razziali del 1938 non cadano nell’oblio”.