Senza braccia nè gambe, gara di solidarietà per Giuliano: raccolti oltre 70mila euro per le protesi
Se la vita ti “punisce”, tu affrontala con un sorriso e vivila comunque come puoi e con ciò che hai. Più facile a dirsi che a farsi verrebbe da dire, eppure il messaggio arriva proprio dalla famiglia di Giuliano Salvia, il cinquantenne di Montecchio Maggiore che lo scorso ottobre, dopo un improvviso shock settico si è visto amputare braccia e gambe.
La febbre che non passa, la corsa in ospedale e l’unica, drammatica soluzione per evitare il peggio: tagliare tutto e sperare che l’infezione si arresti. Inevitabile lo smarrimento iniziale della compagna Tanja e delle due figlie ancora piccole, capaci però di una reazione e di una forza d’animo nel supportare l’uomo, una grinta che ha colpito centinaia di persone incapaci di restare indifferenti di fronte all’accaduto e a tanto amore. La volontà di riscattarsi subito e di ridare quanto prima possibile quella dignità strappata all’esistenza di Giuliano costretto a rinunciare in tutto e per tutto alla sua autonomia, hanno convinto così la compagna di una vita a promuovere una raccolta fondi per donargli protesi ed una riabilitazione adeguate che sinora ha fruttato oltre 700 donazioni per una somma vicina ai 60mila euro: “A questa cifra – spiega piena di gratitudine Tanja Gruenfelder – si aggiungono ulteriori 10mila euro raccolti invece tramite una campagna promossa dalla mia famiglia in Alto Adige, mia terra d’origine. A breve avremo conferme sul centro che potrà accogliere Giuliano: purtroppo per medicarlo opportunamente e seguirlo nelle varie necessità propedeutiche al discorso delle protesi, rimanere a casa non è soluzione percorribile. I fondi raccolti quindi non serviranno solo per questi arti artificiali, ma anche per tutto il percorso clinico che il mio compagno dovrà affrontare”.
Una strada in salita per riabbracciare quel senso di normalità perduta, tra una casa da ristrutturare e due bimbe da crescere: “Oltre al denaro ricevuto, per il quale documenteremo puntualmente ogni spesa che dovremo affrontare nel rispetto di chi ci ha aiutati – conclude Tanja – sono profondamente grata a chi si fa vivo ogni giorno per manifestare la sua vicinanza, persino i vecchi compagni di scuola di Giuliano. E lui tornerà, più forte e determinato che mai”.
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Lo shock settico, l’amputazione degli arti e la forza della vita: “Rimetteremo in piedi Giuliano”