Bufera nel processo Trump: procuratrice ammette una relazione con collega che indaga sul tycoon
Bufera giudiziaria negli Stati Uniti per il processo a Donald Trump. La procuratrice della Georgia Fani Willis ha, infatti, ammesso di aver avuto una relazione personale con il collega Nathan Wade, ovvero il principale avvocato dell’accusa nel procedimento penale a carico dell’ex presidente Usa, per le interferenze elettorali del 2020 in Georgia. La stessa procuratrice ha però negato di aver tratto vantaggio dall’averlo ingaggiato per istituire l’inchiesta nei confronti del tycoon.
L’immediata replica di Trump: “Questo processo è una truffa”. Precisiamo che l’ammissione della Willis si trova nei documenti presentati dalla stessa procuratrice in tribunale, in risposta alla mozione che era stata presentata da uno dei co-imputati di Trump, Michael Roman, il quale l’ha accusata di avere inquinato il procedimento. La procuratrice ha tuttavia affermato che non ci sono motivi per cui lei e Wade debbano abbandonare il caso.
Il co-imputato di Trump, Michael Roman, ha chiesto che le accuse contro di lui vengano ritirate. Lo stesso ha inoltre chiesto che a Willis, Wade e all’Ufficio della Procura venga tolto il caso. Willis dal canto suo ha replicato alle accuse scrivendo che la mozione presentata da Roman è ideata per ottenere l’attenzione dei media. Mentre Wade ha detto: “E’ un leader più che capace di gestire la complessità di questo caso”. Poi ha ribadito che al momento in cui venne assunto dalla Procura tra loro non c’era altro che un rapporto di amicizia: “Nel 2022, la procuratrice Willis e io abbiamo sviluppato una relazione personale, in aggiunta alla nostra associazione professionale e amicizia”.
La furia di The Donald. Appena appresa la notizia Trump ne ha approfittato per attaccare la procuratrice della Georgia in un post sul social media Truth in cui si legge: “Questo processo è una truffa e senza credibilità. Fani Willis mi ha indagato in collaborazione con la Casa Bianca e il Dipartimento di Giustizia e così, dando la caccia alla persona di più alto livello e candidato repubblicano, ha fatto avere al suo ‘amante’ quasi un milione di dollari”. Il riferimento di Donald Trump è alle parcelle pagate dalla Procura a Wade per sostenere l’accusa nel processo. L’impressione è che siamo solo all’inizio della bufera.