L’Arabia Saudita mette le mani sul tennis: annunciato il “6 Kings Slam”. Ci sarà anche Sinner
L’Arabia Saudita mette ufficialmente le mani anche sul tennis. E’ infatti arrivato l’annuncio del “6 Kings Slam”, un torneo di esibizione che chiamerà i migliori atleti al mondo a sfidarsi in Medio Oriente nel bel mezzo della stagione Atp ponendo le basi per una nuova era di questo sport.
Ci sarà anche Jannik Sinner insieme a Novak Djokovic, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev, Holger Rune e Rafael Nadal riunendo così le stelle più brillanti del firmamento tennistico.
Al via il 6 ottobre. Con questa timeline, il nuovo torneo si pone subito come ricco antagonista del circuito internazionale che in quella fase, potrebbe vedersi soffiare da sotto il naso i suoi principali rappresentanti, con conseguenti pesanti contraccolpi sia sul fronte economico che su quello della visibilità. Del resto si sa che l’Arabia Saudia sa convincere molto bene gli sportivi, complici ricchi montepremi messi a disposizione degli organizzatori. Secondo il The Telegraph, il “6 Kings Slam”, metterebbe sul piatto una quota di partecipazione attorno al milione e mezzo di dollari che diventerebbero sei per chi si aggiudica il torneo.
Se le cifre venissero confermate, è facile prevedere che molti atleti prenderanno il volo a sostegno del progetto saudita, a cominciare da Rafael Nadal, eletto ambasciatore della federtennis saudita, e Ons Jabeur, numero 6 del ranking WTA e prima tennista africana a raggiungere la finale di Wimbledon, che avrebbe firmato un accordo di sponsorizzazione con Kayanee, la prima marca saudita per il fitness femminile di proprietà del fondo statale Pif. sostenendo così definitivamente l’ingresso .
Queste azioni “personali” a sostegno dell’ingresso dell’Arabia Saudita nel tennis mondiale, sommate alla realizzazione del “6 King Slam” potrebbero essere i primi passi di una nuova era del tennis, non si sa ancora se con un nuovo Master 1000 di cui tanto si vocifera, oppure con un circuito parallelo all’Atp. Il prossimo step intanto sembra essere l’organizzazione delle Wta Finals a fine anno dopo le profonde critiche avanzate da campionesse del calibro di Martina Navratilova e Chris Evert. Proprio in quest’ottica il “6 King Slam” potrebbe essere la “prova generale” per qualcosa di molto più grande.