Disastro e inquinamento ambientale: cinque arresti a Reggio Calabria
Cinque persone sono state arrestate a Reggio Calabria nell’ambito di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia su un’organizzazione criminale che avrebbe gestito un traffico illecito di rifiuti. Le cinque persone arrestate sono tutti uomini tra i 35 e i 65 anni di età.
L’organizzazione, secondo le indagini, avrebbe sversato illecitamente oltre cinquemila tonnellate di rifiuti speciali nel torrente Valanidi, uno dei corsi d’acqua che attraversano la città. Dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, disastro e inquinamento ambientale, attività di gestione di rifiuti non autorizzata e occupazione abusiva di suolo pubblico.
Gli uomini arrestati, tutti con precedenti in materia ambientale e associazione di tipo mafioso, sono titolari e dipendenti di un’azienda specializzata in attività di demolizione e movimento terra. Il gip ha disposto il sequestro preventivo dell’intero patrimonio dell’impresa. Il traffico illecito veniva svolto utilizzando anche false attestazioni, mediante le quali i mezzi pesanti aziendali, sversavano all’interno del greto del torrente Valanidi, !in pieno giorno e con l’utilizzo di mezzi pesanti, reiteratamente e spregiudicatamente, ingenti quantitativi di rifiuti speciali: materiale inerte e relativi residui fangosi, scarti da cantieri edili e demolizione”.
I Carabinieri hanno inoltre scoperto numerose discariche a cielo aperto nell’alveo del fiume per circa un chilometro. All’interno della fiumara, bene demaniale sottoposto a tutela paesaggistica, si stima che siano state illecitamente smaltite oltre cinquemila tonnellate di rifiuti speciali. Inoltre, in maniera del tutto indiscriminata, mediante i propri escavatori, la ditta sottraeva, impossessandosene, pietrisco costituente la base naturale del torrente per il successivo reimpiego in lavorazioni di settore. Sequestrati conti correnti bancari, quote sociali, autocarri, mezzi d’opera e alcune automobili di lusso.