A Valdastico torna il servizio medico di base. Ambulatorio (ri)aperto dal 1 marzo
Si risolve definitivamente il “caso medico di famiglia” a Valdastico, in parte anche legato alla discussa figura del dottor Jamal Bassal, al quale già lo scorso anno non era stato rinnovato l’incarico. Lasciando di fatto sprovvisto di un presidio ambulatoriale di medicina territoriale il paese montano di poco più di 1.100 anime qui residenti.
A partire dal 1 marzo prossimo, quindi entro due settimane, il medico di famiglia sarà di nuovo al suo posto per effetto di una nuova assegnazione dell’incarico da parte dell’azienda Ulss 7 Pedemontana, sulla base della graduatoria stilata.
Un caso, per quanto rimasto contenuto a livello locale e poi sgonfiatosi dopo i chiarimenti e i confronti tra le autorità sanitarie e locali, quello legato al dott. Basal, che aveva suscitato prima le segnalazioni di alcuni cittadini – una quindicine all’epoca – per presunte mancanze da parte del professionista, e poi le proteste per l’assenza di figure mediche a “km zero”, con difficoltà di spostamenti in particolare per la popolazione anziana. Il Comune ha messo a disposizione un servizio di trasporto gratuito verso Arsiero e Piovene per i più bisognosi grazie al contributo anche dei volontari.
I fatti sopra descritti sono risalenti a un anno fa, ormai, e il nuovo status quo va a sanare una crepa evidente sul piano dell’assistenza medica territoriale, pur ritornando al passato (recente) e magari non accontentando proprio tutti, dopo un periodo breve in cui è stata presente un’altra professionista in via temporanea. Il dottor Basal, di origini israeliane, è giunto in Italia nel 1989 dove ha completato gli studi universitari a Padova. Oltre che nel paese dalla vallata dell’Astico aveva ha prestato servizio nel presidio di guardia medica all’ambulatorio di Arsiero.
La cessazione del contratto e l’attesa di accertamenti – intervennero anche i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione nello studio medico di piazza Roma – per appurare la veridicità delle istanze raccolte e delle lamentele di alcuni cittadini, non hanno dunque portato a delle ripercussioni a livello professionale. Il medico non è ma stato iscritto al registro di indagini: solo le verifiche disposte in conseguenza agli esposti presentati. Ad ogni buon conto, oggi, la priorità va al ripristino del servizio basilare per gli utenti e pazienti di Valdastico.
“La carenza dei Medici di Medicina Generale è un tema di grande attualità un po’ ovunque – sottolinea il dg di Ulss 7a Carlo Bramezza – ma siamo una delle aziende socio-sanitarie con la percentuale più elevata di copertura della popolazione e questo grazie ad un lavoro incessante proprio al fine di coprire ogni posto che risulti temporaneamente vacante. A volte ci vuole un po’ di tempo, soprattutto nei comuni più piccoli o vicini a delle Medicine di Gruppo che per forza di cose attirano più pazienti, ma non ci arrendiamo mai e i risultati si
vedono. Mi auguro però che questo impegno costante venga riconosciuto e apprezzato dai cittadini e dai rappresentanti del territorio: non sempre è così, ma cercare la polemica non risolve e le cose e credo che compito di un buon amministratore sia risolvere i problemi lavorando in rete piuttosto che cercare la polemica sterile”. A margine della dichiarazione, l’Ulss 7 evidenzia come il tasso di copertura della popolazione al 31 dicembre 2023 risultata è al 98,6% della popolazione e un pediatra di libera scelta al 99,7% degli under 14.