Timbri contraffatti per agevolare il via ai cantieri: denunciato un ingegnere in Altopiano
Ai clienti che pagavano profumatamente l’ingegnere incaricato di seguire per loro conto i lavori edilizi di volta in volta veniva assicurato che tutto fosse in piena regola, invece la documentazione che il libero professionista produceva veniva contraffatta. Timbri e sigilli degli enti locali, Comuni dell’Altopiano di Asiago in particolare, per accelerare i tempi e risparmiare sui corrispettivi, secondo i finanzieri venivano banalmente copiato attraverso i “fogli lucidi”, quindi con una pratica truffaldina ai danni dello Stato e, indirettamente, anche degli ignari committenti dei lavori di edilizia.
Secondo i primi esiti delle indagini delle Fiamme Gialle di Asiago, resi noti solo stamattina, e in attesa di conoscere i dettagli sull’operazione che ha portato alla denuncia di un nome a quanto pare assai conosciuto in Altopiano, buona parte delle “carte false prodotto hanno riguardato lavori collegati a risorse collegate ai fondi Pnrr e Bonus Facciate.L’ingegnere vicentino, del quale per il momento dal comando di Guardia di Finanza di Vicenza non vengono diffuse generalità e altri dati sensibili in attesa della conclusione delle indagini, è stato denunciato per il reato di contraffazione di altri pubblici sigilli e per le violazioni previste dall’art. 44 del Testo Unico Edilizia.
Le Fiamme Gialle asiaghesi, a seguito di anomalie segnalate dagli uffici di un ente pubblico, hanno eseguito delle indagini di polizia giudiziaria nei confronti di un ingegnere sospettato di consegnare a tempo di record ai clienti titoli edilizi (i documenti di Scia e Cila) solo apparentemente presentati agli operatori degli uffici tecnici comunali. Le attività d’indagine e le perquisizioni portate a termine nelle settimane scorse, unitamente a testimonianze raccolte, hanno consentito di accertare che lo stesso falsificava presso il proprio studio decine di titoli edilizi sui quali aveva apposto, tramite dei lucidi, un timbro di protocollo di ricezione riproducendo quello dell’ente pubblico.
Secondo la ricostruzione dei finanzieri il libero professionista, dopo aver di volta in volta redatto il documento contraffatto richiesto, provvedeva a presentarlo ai clienti che in lui avevano riposto fiducia e che non potevano minimamente sospettare di essere in procinto di acquisire dei documenti falsificati. Necessari per avviare, prima del tempo, i lavori di manutenzione ordinaria e/o straordinaria di immobili spesso per consistenti importi di denaro, vale a dire svariate decine di migliaia di euro. Inoltre, è stata accertata nelle ispezioni la formazione di numerosi titoli edilizi per l’installazione di appostamenti precari per la caccia, risultati anch’essi contraffatti e mai presentati presso gli uffici competenti.
Per il “timbro” finale sul piano qui simbolico, che porterà a processo l’ingegnere “furbetto”, è bastato effettuare un confronto con i documenti effettivamente protocollati nel Comune di riferimento, dando ulteriore corpo all’anomalia che nella prima fase costituiva un sospetto in attesa di conferme. Tutte le pratiche inerenti all’indagine in via di conclusione sono state poste sotto sequestro nel corso del blitz nello studio professionale. “L’attività di servizio eseguita – si legge nella nota informativa della GdF di Vicenza – è l’esempio dell’impegno della Guardia di Finanza a contrastare, in un’ottica trasversale, ogni forma di illecito in materia di spesa pubblica a tutela dei cittadini e degli enti pubblici”.