Lingua bovina con spilli conficcati trovata tra i bambù. Esca avvelenata o riti esoterici?
Suscita ribrezzo ma anche una certa apprensione il ritrovamento fatto nei primi giorni di questa settimana a Montegaldella, piccolo Comune vicentino di meno di 2 mila anime ai confini con la provincia padovana. Il riferimento è a una lingua di un animale – di mucca sembrerebbe – sulla quale si vedono conficcati una serie di spilli multicolori.
A segnalare la macabra scoperta, ai margini della pista ciclabile che sorge al limitare di una distesa di bambù nella campagna del luogo, è una foto postata da uno dei membri di un gruppo su Facebook chiamato “Sos bocconi avvelanti a Padova e dintorni”. Il ritrovamento tra le sponde del Bacchiglione e via Roma, più nei dettagli, nei pressi della nota Villa Conti Lampertico, chiamata anche “La Deliziosa”.
Anche se il contesto della segnalazione recente – risale a ieri mattina infatti – arriva da una comunità virtuale di amici degli animali che mette in guardia sulla presenza di bocconi o esche avvelenati, tossici per cani e gatti in primis ma in realtà per qualsiasi essere vivente, appare più probabile un riferimento a qualche rito esoterico o pratiche affini, visti i precedenti che si riscontrano in più luoghi d’Italia. Ma non da queste parti, a quanto risulta, almeno fino a ieri. Altre lingue bovine, infatti, vengono documentati da una breve ricerca in rete e non sembrano ridursi a goliardate di cattivo gusto.
Pur non avendo ricevuto segnalazioni direttamente da chi ha ritrovato e poi rimosso il resto animale, il sindaco locale ieri è stato messo al corrente della vicenda. Immediatamente ha disposto l’invio di una squadra della Protezione Civile per un’ispezione sul luogo indicato nel post pubblico. “Stamattina è in corso un nuovo sopralluogo – spiega Ciro Piccoli – dopo il primo di ieri che non ha avuto esito, e come era d’obbligo ho inviato una comunicazione ai Carabinieri. Sicuramente è un fatto inedito, tutto da verificare e che se confermato ci sorprenderebbe qui a Montegaldella, l’attenzione è dovuta, comunque, visto che lungo la ciclabile passeggiano in molti a piedi, oltre che chi la percorre in bicicletta”.
In provincia di Cremona, a Chivasso in Piemonte, e probabilmente in altre località dove si riscontrano tracce di riti magici o di derivazione woodoo. In qualche caso, spulciando sul web anche al di fuori dei confini nazionali, all’interno del “linguone” per così dire ricucito con degli spilli, si sarebbe trovato un foglietto di carta con sopra scritto un nome. Una persona, secondo queste teorie astratte al limite tra magia e follia, da far tacere. Ma non è questo, almeno, per quanto noto, il caso di Montegaldella.