Il centrodestra bussa, Marigo (per ora) non apre. Ciambetti: “Pronti a correre da soli”
Sono tutt’altro che fatti i giochi in quel di Schio dove tra 100 giorni esatti la città sarà chiamata a scegliere il dopo Orsi. E se nel campo largo del centrosinistra pare aver definitivamente prevalso lo spirito unitario sotto il nome di Cristiano Eberle, sono ancora incerti i destini di Lega e Fratelli d’Italia che ancora non hanno sciolto la riserva rispetto al loro collocamento.
Se da un lato infatti non c’è mistero circa un certo attivismo nel costruire comunque un blocco che canalizzi la compagine ora maggioranza di governo nel Paese in una lista autonoma, sono gli stessi attori in campo a spiegare che la via ancora privilegiata è quella di un dialogo col tandem civico Orsi-Marigo: “L’auspicio è quello di addivenire ad un fronte unitario – spiega il coordinatore provinciale di FdI Silvio Giovine – in grado di contrapporsi con forza e spessore alle sinistre. Il dialogo onestamente non è agevolissimo, ma c’è tutta la buona volontà del caso. Orsi in particolare ha finora rifiutato anche di sedersi ad un tavolo e francamente non se ne capisce il motivo: una domanda che presumo si farebbero anche molti elettori, specie nel caso l’esito vedesse vincente la controparte. Proveremo comunque a lavorarci ancora”.
Cerca di stemperare i toni anche il Carroccio, che per bocca del presidente del Consiglio regionale ribadisce come un confronto con la componente civica abbia comunque un ragionevole tempo limite: “La storia comune oltre che i rapporti personali – puntualizza Roberto Ciambetti – suggerirebbero che la strada dell’unità sia inequivocabilmente quella da battere per prima. Quello che possiamo fare è provarci con determinazione: quello che invece non avrebbe senso, sarebbe rinnegare i nostri simboli. Un po’ come nascondersi dietro un filo d’erba in una città di 40mila abitanti dove la politica c’è e non va rinnegata anche come trait d’union con gli enti sovracomunali: purché sia una buona politica. Poi è chiaro, i matrimoni si fanno in due: se un accordo non ci sarà, la proposta di Lega e Fratelli d’Italia, si concretizzerà senz’altro in una lista autonoma”.
Le fibrillazioni nel centrodestra cittadino
Ma se i partiti a livello provinciale e regionale paiono lavorare in sintonia, è in città che i referenti degli stessi vivacizzano il dibattito al loro interno con fendenti che sembrano raccontare di una frattura più profonda del previsto, oltre che di diverse exit strategy: “FdI non perde occasione per prendere le distanze dalla candidata Cristina Marigo – incalza il consigliere leghista Enrico Bandolin – e distruggere di notte i confronti e gli approfondimenti su tematiche che potrebbero essere condivise. Nelle argomentazioni di FDI sul concetto del mondo civico, rilevo un atteggiamento tranchant e perentorio che mal si concilia con qualsivoglia politica che abbia scopi aggregativi e costruttivi di future alleanze: prese di posizione che garantiscono solo il suicidio politico ed una politica di mera testimonianza. Ricordo a FdI – conclude piccato Bandolin – che l’avversario politico è il candidato di centrosinistra Cristiano Eberle”.