Ponte Alto/cantieri Tav, niente soluzione d’emergenza: viadotto chiuso (minimo) 18 mesi
Rigettata la proposta alternativa di Vi.Abilità, per conto della Provincia di Vicenza, mirata a “salvare” la circolazione stradale sul viadotto di Ponte Alto nel corso della fase dei lavori per la costruzione della linea ferroviaria Tav. Il progetto valutato dai quartieri altri di Rfi – la società che si occupa delle infrastrutture ferroviarie – è stato giudicato non sostenibile, e quindi la prospettiva di una chiusura totale al traffico per un anno e mezzo (almeno) appare oggi ineluttabile alla luce della novità delle scorse ore.
Con gravi e prolungate ripercussioni sul traffico di Vicenza verso i Comuni dell’hinterland e dell’Ovest Vicentino. La stima dei tempi necessari tra apertura e chiusura del cantieri di Ponte Alto va dai 18 ai 24 mesi. Il viadotto su cui insiste viale degli Scaligeri sarà dunque oggetto di rifacimento, un’opera nuova a tutti gli effetti, dopo la demolizione.
A venire bocciata nel quartier generale di Rfi nella capitale romana è la proposta che in buona sostanza prevedeva la costruzione di un nuovo cavalcavia a una sola corsia, a 11 metri da quello più “corposo” da edificare, come soluzione temporanea fino al sorgere del nuovo viadotto. Firmatari del progetto redatto dal team di tecnici di Vi.Abilità erano stati il Comune e la Camera di Commercio, oltre alla Provincia. L’ufficialità del “no” motivato sarebbe giunto ieri negli uffici degli enti interessati.
Non risultano disponibili al momento raffronti precisi sui costi d’opera riguardo l’opzione originaria e quella proposta e rigettata, mentre si è appreso che l’accoglimento eventuale del progetto-bis avrebbe comportato ritardi ingenti sul calendario di lavori, facendo ancor più slittare la conclusione (si parla di un anno extra). Non sono escluse, comunque, altre novità in merito nei prossimi mesi, mentre permangono forti preoccupazioni da parte di attività produttive, negozi e commercianti e servizi legati all’area fiera.