Guerra in Medioriente: nuova proposta di cessate il fuoco. Civili uccisi a Gaza. Israele nega responsabilità
La guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 161. Hamas ha presentato ai mediatori una proposta di cessate il fuoco a Gaza, che prevede una prima fase di rilascio di donne, bambini, anziani e malati israeliani tenuti in ostaggio in cambio del rilascio di un numero di prigionieri palestinesi che oscilla tra i settecento e i mille. I fondamentalisti hanno anche chiesto la liberazione di 100 detenuti palestinesi che scontano l’ergastolo nelle carceri israeliane e quello di soldatesse israeliane. Hamas ha affermato che concorderà una data per un cessate il fuoco permanente dopo lo scambio iniziale di ostaggi e prigionieri.
In un post su X, l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che Hamas “continua a proporre richieste irrealistiche” per una tregua tra Israele e Hamas durante il mese sacro islamico del Ramadan.
Intanto il ministero della Sanità di Gaza afferma che almeno 20 persone sono state uccise e 155 ferite dai bombardamenti israeliani mentre ieri erano in attesa degli aiuti. L’esercito israeliano ha negato di essere dietro l’attacco e ha detto che sta indagando sull’incidente. Secondo il ministero della Sanità la carneficina è “il risultato del fatto che le forze di occupazione israeliane hanno preso di mira un gruppo di cittadini in attesa di aiuti umanitari alla rotatoria ‘Kuwait’ a Gaza. Le squadre mediche non sono in grado di gestire il volume e il tipo di feriti che raggiungono gli ospedali nel nord di Gaza a causa delle deboli capacità mediche e di personale”, ha aggiunto il ministero.