L’arte dell’umorismo si cimenta col… silenzio a Marostica: in gara oltre 500 autori
Ci sarà da ridere, ma in silenzio. E, come sempre, anche spunti di riflessione come ha abituato il festival “Umoristi a Marostica“, che dopo aver superato il cinquantennale si lancia all’esame delle opere giunte da mezzo mondo: dall’Iran e Iraq al Brasile passando per Israele e Ucraina, ma anche Polonia, Russia, Turchia, Romania e gli autori veneti e italiani a fare ovviamente la voce per una volta non “grossa”, visto che il il tema prescelto per il 2024 è quello del silenzio.
Sono 535 i partecipanti alla 51^ edizione, un numero in crescita costante che attesta il prestigio del concorso e l’interesse dei creativi internazionali. Lo scorso anno erano infatti 432 i partecipanti. Il tema scelto per il 2024, il Silenzio, ha raccolto l’attenzione di più di 60 Paesi spasi nel globo, a testimonianza della vocazione internazionale della proposta culturale riservata a opere grafiche ma senza limiti alla creatività artistica.
La giuria (nella quale si annoverano quest’anno la pittrice e vignettista francese Christine Traxeller e l’illustratore Tiziano Gianesini) è già al lavoro per assegnare entro il 4 maggio il Gran premio internazionale “Scacchiera”, il Premio speciale “Sandro Carlesso”, il Premio speciale “Marco Sartore” e dieci premi “Umoristi a Marostica”, decretando i migliori nel rappresentare attraverso il segno grafico e uno spirito umoristico un tema attualissimo come il silenzio, in tutte le sue declinazioni.
Scopo del concorso, fin dalla sua fondazione nel 1969, è quello di ispirare illustratori di tutto il mondo alla realizzazione di opere su tematiche importanti attraverso il linguaggio universale della grafica, che abbatte ogni barriera linguistica e culturale, e dell’ironia, come sguardo critico sulla realtà. “Umoristi a Marostica” è organizzato dal Gruppo Grafico Marosticense in collaborazione con il Comune di Marostica e con il supporto di Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank.
A spiegare i passaggi che hanno portato alla scelta del tema 2024, e quale interpretazione dagli, sono gli organizzatori nel sito web dedicato. “Con la scelta di questo tema ci riferiamo soprattutto al rumore dei mezzi di comunicazione, dei social, del bombardamento mediatico continuo prodotto da una marea di notizie e spesso di verità inesistenti – spiega il Gruppo Grafico Marosticense – Se con l’arrivo di internet si pensava che questi nuovi mezzi di comunicazione avrebbero assicurato la libertà di pensiero, senza filtri politici, ora ci si è accorti che non è cosi.Il diritto di esprimersi è importantissimo, il libero scambio di idee, di opinioni e di informazioni è fondamentale in un sistema democratico, oggi siamo travolti da commenti e immagini che ci vengono proposti continuamente e così velocemente che non riusciamo a riflettere su ciò che leggiamo o ascoltiamo.
Un ‘rumore digitale’ a cui si dovrebbe contrapporre il silenzio, non però come mezzo di potere e di censura, bensì come strumento indispensabile per ascoltare e comprendere l’altro, per riorganizzare i propri pensieri, rielaborarli ed esprimerli con le parole più adatte senza andare oltre ed invadere l’altro. C’è, infatti, una forte necessità di ‘equilibrio comunicativo’ che stimoli l’ascolto e la consapevolezza di sé. Solo così potremmo dare il giusto valore a ciò che vogliamo comunicare e a ciò che siamo veramente. In questo senso il silenzio è libertà, un luogo che lascia apparire il pensiero e la parola, come ci ricorda la scrittrice Maria Pia Veladiano”.