Il vandalo-pilota del “gatto delle nevi” battipista fa ammenda. Risarcirà tutto, querela ritirata
La bravata dei giorni scorsi sulle piste innevate delle Melette ha ora una “firma” dichiarata e, soprattutto, un responsabile reo confesso che risarcirà i danni provocati dopo il “giro” sul gatto delle nevi speciale che la struttura sciistica utilizza per battere la neve fresca. Si tratta di un 38enne altopianese, il quale, dopo aver letto gli articoli di cronaca locale e aver capito che ormai il suo nome era noto e una denuncia verso ignoti – ma non troppo. – era già stata presentata formalmente, ha fatto ammenda.
Il soggetto, che rimane anonimo ma che in molti dalle parti di Gallio e dintorni assicurano di conoscere, si sarebbe detto disponibile a risarcire tutti danni provocati: dal lavoro extra degli addetti per rimettere a posto i percorsi al gasolio consumato per divertimento ed altro ancora, compresi non meglio precisati danni al mezzo di proprietà del Comune locale – con utilizzo della Pro loco -, oltre all’impianto delle Melette dove si è dovuto lavorare a lungo per la preparazione delle piste “in subbuglio”.
L’associazione con sede a Gallio avrebbe già deciso di ritirare la querela dopo l’ammissione di colpa, convinta poi dall’atto di disponibilità a rimediare, mentre per la società di gestione di “Le Melette” si dovrà attendere qualche giorno per una decisione i merito. Riguardo al reo confesso, di cui si stavano occupando i Carabinieri altopianesi collegati alla Compagnia di Thiene, non risulta persona indagata e quindi va mantenuta la riservatezza sui suoi dati sensibili. Da più parti, in ogni caso, come emerso nei giorni successivi alla vicenda, si assicura che si tratti di un maestro di snowboard noto sull’Altopiano ma che non operava direttamente su quelle piste, bensì in altre stazioni di sport invernali.
Nessuna ripicca o rivalsa, comunque, ma un banale quanto inspiegabile modo di divertirsi tutto suo che, vista l’età adulta, dell’artefice, più che come bravata andrebbe definita come vandalismo. A Gallio, con il sindaco locale Emanuele Munari chiamato in causa sul fatto, si era sicuri di risalire con certezza di prove tangibili a identificarlo, dopo la denuncia. Filmati di videosorveglianza che hanno ripreso la scorribanda avevano di fatto immortalato il pilota del “micio meccanico”, che aveva sottratto il mezzo della Pro Loco la sera di mercoledì della scorsa settimana.
Forse non agì del tutto da solo, fatto sta che tutte le spese per risarcire chi di dovere se l’è accollate in proprio, al fine di evitare grattacapi di giustizia. In abbinata al pentimento e alle scuse, presentate di persona, un fattore determinante preso in considerazione per risolvere la questione al di fuori delle aule di giustizia. Con il “giurin giurello” di non ripetere simili performances in futuro. E ci mancherebbe.