Nicolas Cazzola, Ogd Pedemontana Veneta e Colli: “Il turismo deve essere sostenibile”
Con l’arrivo della stagione primaverile aumenta la voglia di uscire di casa per scoprire il territorio. Quali sono i punti di forza del Vicentino? Nicolas Cazzola, presidente della Ogd Pedemontana Veneta e Colli, ha fatto il punto per la rubrica di Radio Eco Vicentino “L’Eco dei Comuni“.
Siete stati recentemente alla Bit di Milano. Com’è andata?
“È andata molto bene. Il nostro punto di forza, che abbiamo presentato a Milano, è la sostenibilità ambientale. La nostra attenzione è rivolta ad un turismo lento, che educhi al rispetto dell’ambiente e sia esperienziale. Il nostro territorio offre tutto quello che oggi è in trend. Ad esempio il turismo delle radici, con i brasiliani di origine veneta che vengono alla scoperta dei luoghi nei quali sono cresciuti i loro trisavoli”.
Quali sono gli appuntamenti in programma nella Pedemontana per le festività pasquali?
“Il nostro impegno è quello di favorire una Pasquetta all’insegna del territorio. Rimanere vicino a casa ed esplorare quei luoghi che magari non conosciamo bene pur passandoci sempre affianco. Il nostro invito è quello di lasciare l’auto in garage e prendere la bicicletta, o incamminarsi, alla scoperta del territorio. Tutta la Pedemontana offre numerose iniziative. Per fare qualche esempio, c’è in programma un’escursione a Valli del Pasubio, ‘A spasso per il cielo’; a Schio, Marano Vicentino, Zanè, Malo, Monte di Malo, San Vito di Leguzzano e Isola Vicentina sono in calendario gli agritour, ovvero la Pasquetta in fattoria”.
Ascolta “Nicolas Cazzola e il turismo primaverile in Pedemontana” su Spreaker.Come si fa a sviluppare la parte economica del turismo di prossimità?
“Abbiamo iniziato a parlare di turismo di prossimità durante il periodo del Covid. I ristoranti e gli eventi sono i fattori che contribuiscono a generare entrate. Si tratta di una tipologia di turismo che sta crescendo. E crescerà, perché il turismo è stato il settore colpito più duramente dal Covid. Ma è anche quello che si è ripreso più velocemente. Perché il turismo va a soddisfare i bisogni primari delle persone: mangiare, bere e divertirsi”.
Negli ultimi due anni, dopo la fine della pandemia, chi è che vi ha dato più attenzione e soddisfazione?
“I Comuni hanno dimostrato una certa lungimiranza in tutti questi anni in materia di turismo. Poi ci sono le Pro loco, che sono molte e si danno da fare. Non dobbiamo dimenticare che nei Comuni più piccoli sono il principale ente di promozione. Inoltre riceviamo attenzione anche da parte dei privati”.
Il patrimonio industriale del nostro territorio ha una rilevanza sul piano turistico?
“In primo luogo, abbiamo il cosiddetto turismo ‘pleasure‘, che è collegato alle iniziative che gli imprenditori organizzano per promuovere la loro attività. Data la ricchezza di industrie del nostro territorio, si tratta di una tipologia di turismo che occupa un quota non indifferente. Ci si deve ancora lavorare, però le opportunità sono notevoli. In secondo luogo, dobbiamo sempre ricordare il patrimonio artigianale dell’Altovicentino. Si pensi all’importanza dell’acqua come motore delle attività artigianali. Le occasioni legate all’artigianalità sono, anche in questo caso, molte”.
Gabriele Silvestri