Laboratorio tessile con cinesi “assunti” in nero: sequestrate 26 macchine per il cucito

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Un sopralluogo di finanzieri e del personale dell'Ispettorato del Lavoro (archivio)

Più irregolarità sono emerse nei giorni sorsi in un laboratorio tessile di confezioni sito a Tezze sul Brenta, dove una squadra di Guardia di Finanza, unitamente al personale dell’Ispettorato del Lavoro di Vicenza, hanno effettuato un’ispezione. All’accesso nel locale adibito sala di cucito e confezionamento di capi di vestiario i militari hanno trovato all’opera un solo lavoratore, un soggetto di nazionalità cinese il quale non aveva in essere alcun tipo di rapporto di lavoro con la ditta individuale di proprietà non sua, ma di un connazionale.

Riscontrata la presenza del lavoratore in nero, è stata avviata la pratica per avviare alla sospensione dell’attività economica, come da decreto legislativo 81/2008. Probabilmente le Fiamme Gialle di Bassano impegnate nel blitz si aspettavano un numero più alto di addetti all’interno del laboratorio, attrezzato con 26 macchine per la cucitura (tutte), tre presse di compattamento e altro materiale che lascia intendere come la manodopera realmente impiegata fosse ben più numerosa.

Nel corso del controllo i finanzieri e gli ispettori di Vicenza hanno accertato la sussistenza di numerose ipotesi di reato in materia sicurezza sul luogo di lavoro, in aggiunta, visto che i riscontri specifici hanno evidenziato attrezzature a grave rischio elettrico di esplosione, l’assenza di garanzia di un’adeguata protezione da contatti elettrici, incendi e rischio di esplosione per il personale nonché l’assenza di estintori secondo le norme antincendio. Una serie di lacune e pericoli che hanno determinato la chiusura immediata dei locali.

L’interno della sala adibita a laboratorio tessile

Inoltre, i finanzieri hanno trovato nei locali adiacenti degli spazi adibiti a dormitori, senza alcuna autorizzazione e per di più in condizioni igieniche precarie. Ad aggravare ancor più la situazione generale e le condizioni di lavoro e di vita, l’accumulo di materiali su pavimenti e stanze con vie di fuga ostruite. Ogni norma in materia di sicurezza, in pratica, in questo laboratorio non veniva minimamente rispettata. Il datore di lavoro, del quale non sono state rese note le generalità, è stato denunciato.

Spazi angusti e sporchi nel locale