Medio Oriente, Israele lascia l’ospedale al-Shifa. E intanto parla con gli Stati Uniti
Nel frattempo Hamas avrebbe fatto mea culpa per le sofferenze inflitte nel corso della guerra, scusandosi per la prima volta con gli abitanti della Striscia di Gaza. Il movimento islamista palestinese “si scusa”, in particolare, per le difficoltà causate dal conflitto contro l’esercito israeliano che dura da quasi sei mesi. Ma ribadisce anche il desiderio di continuare questa guerra che, secondo Hamas, deve consentire di ottenere “vittoria e libertà” per i palestinesi. Il movimento al potere nella Striscia ha inviato “un messaggio di ringraziamento al popolo” palestinese, di cui riconosce “l’esaurimento”. Hamas ha insistito sulle misure che ha cercato di mettere in atto per alleviare le difficoltà.
Sul fronte delle trattative, Stati Uniti e Israele si incontrano per discutere le proposte dell’amministrazione Biden all’invasione militare di Rafah. I funzionari israeliani citati hanno affermato che tenere un incontro virtuale è un modo per il premier Benjamin Netanyahu di “salvare la faccia” e discutere con la Casa Bianca su Rafah senza inviare una delegazione a Washington. Si prevede che il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, guiderà la parte americana nell’incontro, alla quale partecipano rappresentanti del Pentagono, del Dipartimento di Stato e delle agenzie di intelligence statunitensi. Il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer e il consigliere per la Sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi conducono invece i colloqui da parte israeliana.