Gaza, Israele e Hamas smentiscono l’Egitto: “Nessun progresso nei negoziati”
Nessun progresso nei negoziati al Cairo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. A gelare l’ottimismo arrivato dall’Egitto, dopo il ritiro delle truppe di terra dal Sud e l’annuncio dell’evacuazione di Rafah, sono state le stesse parti in causa. “Non ci sono progressi nei negoziati al Cairo”: nessun accordo sul cessate il fuoco e conseguente rilascio degli ostaggi. Citate dalla tv libanese al Mayadeen, vicina a Hezbollah, le fonti hanno lamentato “l’ostinazione” di Israele, affermando che “al momento non ci sono progressi”. E poco prima fonti israeliane avevano ridimensionato la possibilità di un accordo imminente. “Ancora non vediamo un’intesa all’orizzonte – hanno detto – La distanza tra le parti è ancora grande e ad ora non c’è stato nulla di rilevante”.
Benjamin Netanyahu intanto, oltre a fare i conti con la pressione degli alleati e dell’Onu che chiedono un cessate il fuoco immediato, e le migliaia di persone che manifestano fuori dal palazzo della Knesset per gli ostaggi ancora a Gaza, deve far fronte anche ai problemi legati proprio al passo indietro a sud di Gaza. “Senza un’operazione a Rafah faremo cadere il governo” minaccia il ministro per la Sicurezza Nazionale, l’estremista Itamar Ben-Gvir.
E mentre le sirene di allarme razzi da oltre confine risuonano da diverse ore al confine nord di Israele con il Libano, funzionari delle Nazioni Unite sollecitano la de-escalation nella zona e “maggiore spazio per la diplomazia”.
Intanto si moltiplicano in tutta Italia le manifestazioni degli Atenei contro le collaborazioni accademiche con Israele, una forma di protesta per la guerra scatenata da Tel Aviv sulla Striscia di Gaza. L’università di Firenze e quella di Pisa si uniscono alla richiesta di Torino e della Scuola Normale di boicottare il bando Maeci tra Israele e Roma. E mentre a Napoli un gruppo di studenti ha occupato il rettorato della Federico II di Napoli, mesi dopo un blitz analogo alla Orientale, a Roma si tengono flashmob e assemblee.