Scambio di pacchi sospetti nel parcheggio: dentro alle confezioni 13 chili di cocaina
Un “passamano” di polvere bianca – cocaina – ben impacchettata e suddivisa in pacchetti a tenuta stagna da almeno 700/800 mila euro di valore di vendita (illecita ovviamente) al dettaglio è stato intercettato ieri mattina dalla sezione Narcotici della Squadra Mobile della Questura, a Torri di Quartesolo. A venire colti sul fatto due stranieri, cittadini albanesi, di 34 e 45 anni, subito arrestati in flagranza per traffico di droga.
Dalle loro mani sono stati sottratti dei pacchetti rettangolari, confezionati con cura e con all’interno in tutto circa 13 chilogrammi di “coca”, mentre si apprestavano al passaggio di consegne in un’area isolata di uno dei parcheggi esterni dell’area commerciale delle “Piramidi”, a Torri di Quartesolo.
Poco prima i due, a bordo di altrettante e rispettive auto, si erano già incontrati nel parking interrato, per concordare una diversa location per concludere l’affare losco. Non sapevano che ogni loro mossa era seguita con attenzione e circospezione dagli agenti specializzati nei servizi antidroga, intervenuti a interrompere il passamano dei pacchi di cocaina. I due uomini, particolarmente nervosi alla vista dei poliziotti, sono stati trasferiti in manette in Questura rispondono alle iniziali di G.E. (45enne) e di A.I. (34enne), come sopra accennato di nazionalità albanese ma a quanto pare in Italia già da tempo.
La polizia scientifica si è poi occupata di analizzare il contenuto, confermando i sospetti dei componenti della Squadra Mobile che ha portato a termine con successo l’operazione. Nei rispettivi domicili dei due stranieri sono state effettuate sempre nella giornata di ieri le dovute perquisizioni, che hanno portato al ritrovamento di denaro contante in banconote di diversa taglia per complessivi 36 mila euro. Facile immaginare, vista la condotta dei due e gli affari a cui si dedicavano, che i trattasse di provento dello spaccio in zona Vicenza e dintorni. La coppia del malaffare si trova da ieri in carcere, sempre nel capoluogo berico, a disposizione dell’autorità giudiziaria.