Ignoti imbrattano la muratura esterna del cimitero con lo spray. Sono scritte “No vax”
“Bambino vaxato, bambino morto o malato“, “I vaccini uccidono” e ancora un più generico “Vivi libero“. Sono questi i tre slogan apparsi due giorni fa sul muro perimetrale esterno del cimitero di Schio in zona Santa Croce, visibili principalmente dell’impianto sportivo per il rugby intitolato a Nelson Mandela, opera di ignoti. Ad imbrattare il manufatto utilizzando vernice spray di colore rosso per una ventina di metri in orizzontale, stando ai messaggi simbolo delle crociate di matrice No vax degli anni di pandemia, sarebbero stati degli sconosciuti che hanno agito con il favore del buio.
Un atto di vandalismo, al di là di ogni tipo di considerazione sui contenuti delle scritte, che è stato denunciato attivando così le indagini da parte dei Carabinieri, che proveranno quindi a risalire agli autori effettivi e identificarli.
Le tre frasi sono rimaste visibili solo poche ore, ma più di qualche scledense ha fatto in tempo ad immortalarle con lo smartphone e renderle (ancor più) pubbliche su social e gruppi di messaggistica istantanea. C’è chi lo ha fatto per perorare la “causa” No vax, e chi invece all’inverso ha richiesto subito “giustizia” informando amministrazione comunale e le forze dell’ordine. Un reato penale, trattandosi di deturpazione di cosa pubblica. E sul fronte delle sanzioni si arriva a 10 mila euro, oltre all’addebito del risarcimento. Insomma un raid dai contenuti simbolici che rischia di sfociare in risvolti invece assai concreti per le tasche dei denigratori dei vaccini antiCovid.
Qualcuno, pare prima che si muovessero le istituzioni locale, di propria iniziativa ha coperto le scritte con una mano di vernice, poco dopo. L’intero lato della facciata esterna dovrà però essere ritinteggiato per ricreare lo status quo precedente, tanto più in ragione del decoro del luogo sacro cittadino, il camposanto più grande e centrale di Schio. Con costi a carico dei responsabili, ad oggi ignoti, nel caso l’indagine per atti vandalici portasse alla loro individuazione.
Da parte del Comune arriva l’invito ai cittadini a “fare da sentinelle” e fornire testimonianze utili in questo nel senso, nel caso qualcuno fosse al corrente di informazioni per restringere il campo agli attivisti qui in vesti di vandali. C’è un precedente, sempre a Schio: gli autori di scritte analoghe sul perimetro della scuola Marconi in quell’occasione recente furono multati e finirono a processo e condannati. Difficile – ma non certo impossibile – si tratti delle stesse persone, dopo il salasso sborsato, ma le indagini saranno a tutto campo.