L’ultima Champions di Orsato a Parigi. Tra lacrime di commozione e critiche per due rigori negati
Ultimo “piango” a Parigi. Lacrime amare ieri sera per i calciatori-sceicchi del Paris Saint-Germain, che ancora una volta salutano la Champions League senza vincerla. E di commozione per Daniele Orsato, che insieme alla squadra di fischietti d’Italia ha diretto al Parco dei Principi la semifinale di ritorno della competizione del calcio internazionale, assistendo in prima fila ai quattro pali colpiti da Mbappé e compagni e al trionfo del Borussia Dortmund (1-0 all’andata e 0-1 ieri sera, doppia vittoria).
Per l’arbitro vicentino e recoarese, cresciuto e appartenente alla sezione Aia di Schio, non si è trattato del saluto definitivo alle direzioni di gara fuori dai confini italiani – imminenti sono gli Europei di calcio che si disputeranno in Germania – ma dell’ultima apparizione in Champions League. Quella di ieri sera, insomma, è stata la “prima delle ultime” partite da dirigere per Orsato, a cui seguiranno quelle in serie A e, infine, proprio tra Nazionali.
Andando a chiudere la carriera arbitrale intrapresa da giovanissimo sui campi di provincia dell’Ovest Vicentino, quando aveva 17 anni e allenava una squadra di Pulcini, a 48 anni e mezzo di età. Nel dicembre del 2006 (a Siena) l’esordio in serie A, in cui ha diretto partite per 18 stagioni, in Armenia nel 2010 il battesimo internazionale, nel 2012 la prima gara in cui fischiare in Champions League, a Zagabria (Croazia). Nel 2020, in pieno ciclone Covid, forse l’apice della sua vita sportiva, con la designazione per la finale “ritardata” – si giocò in agosto – di Champions tra Bayern e ancora Pasi Saint-Germain. Poi la gara inaugurale dei Mondiali di Calcio in Qatar (il primo per lui da arbitro in campo), tra i padroni di casa ed Equador, e la semifinale tra Argentina e Croazia. Come detto, rappresenterà l’Italia agli Europei per poi ritirarsi.
Tornano alla sfida tra club colossi del calcio di ieri sera a Parigi, alle lacrime di Orsato al triplice fischio è seguito l’abbraccio con gli assistenti, per onor di cronaca in un contesto di aspre polemiche per gli episodi da moviola del secondo tempi. Due i rigori reclamati dal Psg e non concessi dal direttore di gara vicentino: al 65′ per un fallo fischiato ad Hummels su Dembelè nei pressi della linea d’area, e all’89’ in piena bagarre finale un aggancio in corsa ai danni di Mbappé lanciato a rete (fallo di Schlotterbeck), risultato da punire con penalty e cartellino rosso. In nessuno dei due casa, dalla sala Var è stata chiesta la revisione.