Nascituro in arrivo nel bel mezzo della città in festa per l’Adunata. Fiocco azzurro tra le Penne Nere
Ha voluto nascere in anticipo proprio in una data storica per la città di Vicenza, la città dove è venuto alla luce domenica nel pomeriggio, in quel 12 maggio 2024 che – ora è certificato anche dai numeri – rimarrà inciso a lungo nella memoria di tantissimi. Di sicuro delle decine di migliaia di persone che hanno partecipato in prima persona o seguito alla TV la sfilata oceanica e infinita (durata ben 13 ore) delle Penne Nere nella giornata conclusiva della 95esima Adunata Nazionale degli Alpini.
E, anzi, ha rischiato di scoprire il mondo intorno in grande stile, con il sottofondo dei cori degli Alpini in festa e delle marce della fanfare, vista la fretta, tanto che si è dovuto inviare un’ambulanza e creare varchi tra la folla per portare la madre al San Bortolo dove il parto è potuto avvenire in sicurezza. Tutto è andato per il meglio, alla fine, con fiocco azzurro per una famiglia di immigrati che vive in città in via Firenze (ieri in zona chiusa al traffico) che ha festeggiato il quartogenito, nonostante l’apprensione e la concitazione comprensibili.
Il piano di sicurezza e di pronto intervento sanitario approntato in collaborazione con la direzione del Suem 118 aveva previsto anche eventualità di questo tipo, ed è stata quindi attivata subito la procedura. Uno degli avamposti medici – ben quattro quelli allestiti ieri in occasione della sfilata, a cui aggiungere le associazioni di volontari operativi – dislocati a Vicenza per garantire assistenza sanitaria era proprio nelle vicinanze e subito si è potuto prestare supporto mentre l’ambulanza si faceva strada nella folla verso l’abitazione della famiglia. La trentenne di origini africane, tra l’altro già madre di tre figli e in avanzato stato di gravidanza, si trovava ormai prossima a partorire: le si erano già “rotte le acque”.
Una volta giunta all’ospedale San Bortolo in una manciata di minuti dalla presa in carico, dopo la visita di un medico inviato in casa dal 118, poi tutto è filato liscio. Con il nascituro – il bebè è un maschietto, per il nome bisognerà attendere – a farsi sentire a gran voce non appena dopo ha abbandonato la placenta, dunque in anticipo di qualche giorno rispetto alle previsioni. Chi lo sa, forse voleva subito vedere gli Alpini e partecipare alla grande festa, oppure tutto il fermento intorno lo ha per così dire “disturbato” dal torpore, accelerando il countdown finale prima della venuta al mondo.