Spari di scacciacani in piazza dei Signori e falsi alpini pregiudicati: il lavoro della polizia all’Adunata
15 malintenzionati, provenienti da altre province, che si son spacciati per alpini per cercando di confondersi fra la folla con l’intezione (probabile) di commettere reati. E poi uno sparo con una scacciacani sabato sera in piazza dei Signori. Sono stati questi i due episodi più eclatanti che hanno visto in azione la polizia di Stato durante l’Adunata degli Alpini a Vicenza che si è svolta nel fine settimana.
Per il primo fatto, il Questore di Vicenza ha disposto 15 fogli di via con divieto di ritorno nel Comune di Vicenza per quattro anni, a carico di altrettanti soggetti pluripregiudicati per crimini di natura patrimoniale come furti e rapine: indossando il cappello tradizionale e l’abbigliamento tipico degli alpini, hanno cercato di confondersi fra la folla con l’intento di commettere reati.
Nella tarda serata di sabato 11 maggio, poi, l’episodio più preoccupante per la polizia, scattato con la segnalazione di colpi di arma da fuoco nella centralissima Piazza dei Signori: grazie all’immediato rinvenimento del bossolo esploso, gli agenti della Questura hanno appurato che si trattava di una pistola scacciacani. Sono in corso, grazie a varie fonti di prova, le indagini che potranno consentire l’identificazione dell’autore di un gesto che avrebbe potuto innescare reazioni di panico fra la gente.
Complessivamente le persone identificate nel capoluogo Berico in occasione dell’evento sono state 257 delle quali 87 risultavano avere precedenti penali o di polizia a loro carico.
Le risorse in campo
Ingenti le risorse messe in campo dalla Polizia di Stato per garantire il regolare ed ordinato svolgimento dell’Adunata: coinvolti, oltre agli agenti del territorio, personale dei Reparti di rinforzo, squadre Uopi, unità cinofile, squadre artificieri, reparti prevenzione crimine ed oltre 20 operatori provenienti dagli uffici investigativi, operatori di polizia scientifica e operatori specializzati nei servizi di scorta alle personalità, specificatamente aggregati da altre Questure per tutta la durata della manifestazione.
L’attività di prevenzione ha consentito di contenere il numero dei reati segnalati (12 denunce ricevute dalla Questura e dall’ufficio mobile di Polizia posizionato in Piazza Biade), addirittura sotto la soglia fisiologica prevista in relazione al numero di presenze registrate, ma per i quali sono comunque già state attivate le articolazioni investigative della Questura per l’identificazione dei responsabili, anche attraverso l’analisi dei filmati del sistema di videosorveglianza cittadina. Ingente tuttavia la mole di telefonate pervenute al numero di emergenza 113, gestite dalla Sala Operativa della Questura di Vicenza che ha raggiunto il numero di 1289 chiamate.
La Polizia Stradale è stata impegnata nelle arterie viarie di maggior afflusso impiegando 58 pattuglie che hanno controllato 94 veicoli e 99 persone, delle quali 2 sanzionate per guida in stato di ebrezza con relativo ritiro della patente di guida. Inoltre sono state ritirate 3 carte di circolazione e decurtati complessivamente 58 punti patente.
La Polizia Ferroviaria ha gestito un flusso di viaggiatori stimato in circa 250 mila persone, transitate nei tre giorni dalla Stazione di Vicenza, garantendo la sicurezza dei viaggiatori. Anche la Questura era poi presente, all’interno della Fiera di Vicenza, nella Sala Operativa comune fra tutte le forze dell’ordine che, in costante collegamento con il Centro di Coordinamento Soccorsi, ha assicurato una capillare e precisa risposta alle criticità emerse durante l’intera manifestazione. Inoltre, gli operatori delle diverse forze di polizia impiegate nei servizi, oltre ai tradizionali mezzi di comunicazione, si sono avvalsi anche dell’utilizzo di applicazioni informatiche per rimanere costantemente aggiornati sulle fasi della manifestazione e gestire le criticità derivanti.