Raid Israele su Rafah, oggi riunione all’Onu
Oggi il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione di emergenza per discutere del raid israeliano contro una tendopoli a Rafah in cui sono morte più di 40 persone. Secondo quanto ha reso noto un diplomatico delle Nazioni Unite la riunione è stata richiesta dall’Algeria, si terrà a porte chiuse ed è prevista per le 15.30 locali. Intanto su Al Jazeera si legge che un nuovo attacco di Israele a Tal as-Sultan, a ovest di Rafah, avrebbe provocato 7 morti.
Tragico incidente. Nelle dichiarazioni rilanciate dal Times of Israel il premier israeliano Netanyahu ha affermato che le vittime provocate dall'”omicidio mirato” di “terroristi” di Hamas sono state un tragico incidente. “Stiamo indagando sull’incidente – ha aggiunto il premier – Per noi è una tragedia, per Hamas è una strategia”.
“Io continuerò a combattere fino a quando sarà issata la bandiera della vittoria” e “non intendo porre fine alla guerra prima che tutti gli obiettivi siano stati raggiunti” perché “se cedessimo tornerebbe il massacro, se ci arrendessimo consegneremmo una grande vittoria al terrore, all’Iran”, ha detto ancora Netanyahu. Sarebbero 45 le persone rimaste uccise e 249 quelle rimaste ferite nel raid: 23 delle 45 vittime sarebbero donne, bambini e anziani.
Si allontana intanto la possibilità di una tregua a Gaza dopo il massacro di Rafah: Hamas ha infatti informato i mediatori che non parteciperà ad alcun negoziato con Israele ha riferito la tv all-news saudita Al-Sharq citando fonti del movimento palestinese. I negoziati si sono interrotti tre settimane fa dopo che Israele ha respinto l’ultima bozza approvata da Hamas, accusando l’Egitto di avere “unilateralmente apportato modifiche fondamentali”.