Elezioni europee e comunali. In Italia si vota oggi dalle 15 alle 23 e domani
L’Italia si prepara al voto, scatta il silenzio elettorale. Tra poche ore apriranno i seggi, dalle 15 alle 23, mentre domani dalle 7 alle 23. Alle urne va anche la regione Piemonte, i comuni di Bari, Firenze e molti altri centri. I ragazzi e le ragazze che studiano e hanno chiesto di poter esprimere il loro voto fuori sede sono 23.734. Si tratta, però, di un numero basso rispetto ai circa 590 mila studenti che studiano in un’altra regione rispetto a quella in cui risiedono. Il voto fuori sede, comunque, riguarda solo gli studenti. Restano esclusi i lavoratori fuori sede, che sono circa 4,9 milioni, e gli italiani residenti fuori dall’Ue, che sono circa 6 milioni.
Giovedì 6 giugno i primi a votare sono stati gli olandesi: gli exit poll danno in vantaggio la coalizione Laburisti-Verdi di Frans Timmermans che intanto manda un messaggio al resto dell’Europa: “In Olanda c’è stata l’affluenza più alta alle Europee dalla caduta del muro di Berlino, un grande risultato. L’Europa è viva – ha detto Frans Timmermans, commentando i numeri che lo vedono in vantaggio sull’ultradestra di Geert Wilders e aggiungendo – Se sommiamo tutti i seggi dei partiti europeisti, diciamo al resto dell’Europa che deve ancora votare: non è affatto scontato che la destra radicale vinca queste elezioni”.
Oggi urne aperte anche in Irlanda con un’agenda dominata dalle questioni riguardanti immigrati e rifugiati, che rischiano di alimentare un rafforzamento dell’ultradestra. Di fatto, il numero di candidati delle formazioni estremiste – in buona parte indipendenti – ha raggiunto un livello record, anche se non è chiaro quanti di loro riusciranno effettivamente a farsi eleggere a livello locale od europeo. In Irlando sono in gioco 14 deputati europei (il 2% del totale) e 949 cariche locali.
Si vota anche in Slovacchia a distanza di circa tre settimane dall’attentato al premier Robert Fico. I sondaggi indicano che proprio Direzione-Socialdemocrazia, il partito di Fico, lotterà per la vittoria elettorale con Slovacchia progressista, partito di orientamento liberale iscritto al gruppo europeo Renew Europe. Se Smer-Sd e Slovacchia progressista dovrebbero spartirsi, rispettivamente, quattro e cinque seggi dei 15 complessivi che spettano al Paese.
Urne aperte anche nella Repubblica Ceca, Lettonia e Malta. Il Partito laborista maltese schiera nove candidati mentre sono otto quelli del Partito nazionalista. Secondo i sondaggi ci sarebbe al momento un sostanziale pareggio che dovrebbe consentire ai due principali partiti maltesi di spartirsi equamente i sei seggi a disposizione. In Lettonia le elezioni sono segnate dalla guerra nella vicinissima Ucraina. Il partito di governo, Nuova Unità, siede nelle fila del Ppe e ha tra i suoi candidati il vice presidente della Commissione Ue con delega agli Affari Economici Valdis Dombrovskis. A seguire cercano spazio i Socialisti guidati da Nils Usakovs. Il Paese lettone come anche l’Estonia, è segnato dal tema della minoranza russa, alla quale il governo non ha dato diritto di voto se non per le elezioni locali. Si tratta del 9% della popolazione, pari a circa 175mila persone. Sono 11 i seggi totalmente assegnati ai lettoni.