Il “piano B” è saltato: ammainata – ma a testa alta – la bandiera biancorossa. Festa Carrarese
Finisce con i calciatori biancorossi consolati dai tifosi sotto lo spicchio di tribuna dello stadio dei Marmi di Carrara la cavalcata playoff del L.R. Vicenza, con il popolo calciofilo vicentino a lasciare l’arena maxischemo di viale Roma – erano circa in 5 mila – a testa bassa, e tanti altri appassionati a spegnere la tv dai divani di casa a Vicenza e provincia. Ma la testa, un po’ per tutti, a cominciare dai protagonisti del campo, è altissima nonostante il boccone amaro da mandar giù dopo una stagione sportiva infinita: quella “regolare” conclusa al 3° posto dopo un girone di andata non all’altezza da parti di tutti, e una seconda parte del campionato di serie C da record, con un solo match perso in tutto il 2024.
Fino a ieri, è evidente, a questo 0-1 a favore della Carrarese che promuove allora i toscani in serie B e spezza i sogni di gloria e insieme il piano (serie) B di mister Vecchi e dello staff, del club, della proprietà, dei calciatori e non ultimi dei tifosi, ritrovatisi uniti come non mai fino a domenica 9 giugno, ieri, data dall’epilogo amaro comunque da accettare. Con il peso extra di un organico devastato da infortuni gravi: ultimo quello del bomber Ferrari, che si aggiunge a Rolfini e Ronaldo tra i lungodegenti per lesioni ai crociati.
La doppia sfida di finale. Ieri a Carrara si è giocato alle 17.30, in uno stadio solitamente sulla carta da appena 3.600 posti risultati stracolmo, con quasi 5 mila spettatori effettivi presenti. Circa 800 quelli partiti dal Veneto a tifare “Lane”. Si è ripartiti dal nulla di fatto dello Stadio Menti di mercoledì sera, uno 0-0 in cui si era già visto un Vicenza con energie residue prossime alla “riserva”. Giusto il tempo di avviare il motore e i biancorossi si sono ritrovati già sotto di un gol: un inedito “buco” difensivo favorito da uno schema da palla ferma che ha permesso a Finotto di saltare libero e incornare come meglio non si può, scuotendo la rete tra le ovazioni dei supporters di casa e i tonfi al cuore di quelli ospiti, oltre che dei vari Cavion, Rolfini, Proia, Golemic e Ronaldo (e Tronchin in panca e poi in campo per onor di firma), praticamente mezza squadra “titolare”, tutti loro costretti fuori dai giochi tra infortuni e squalifiche. Munito 6, sarà l’unica e decisiva rete della partita.
I due Stefano al comando. “”Mi sento solo di ringraziare tutte le persone che hanno fatto questa cavalcata negli ultimi sei mesi – ha dichiarato nel post partita il presidente Stefano Rosso – perché abbiamo fatto una cosa immensa e ci è mancato solo l’ultimo metro. C’è stata un’unione con tutta la città di Vicenza che ci è stata vicino, i nostri tifosi sono stati enormi a sostenerci fino all’ultimo secondo e anche dopo la sconfitta. Dopo una sconfitta che brucia, c’è voglia di rivalsa. Quindi ripartiamo da qui, è un solco tracciato, da cui costruire per ripartire”. Per mister Stefano Vecchi parole di elogio per aver risollevato con l’aiuto di tutti una nave da crociera che imbarcava acqua come una scialuppa con le toppe. “Dispiace molto – dice il tecnico -, volevamo regalare una gioia grande a tutti. In questi mesi qui abbiamo imparato ad amare Vicenza, la maglia, lo stadio e la città”.
Il “secondo” stadio. Più gente di fede biancorossa col fiato sospeso nel centro di Vicenza che a Carrara, guardando ai numeri. Oltre 5 mila gli appassionati bardati dei due colori che hanno deciso di trascorrere la domenica pomeriggio all’aperto, davanti al maxischermo, per condividere gioie & dolori della partita Carrarese-L.R. Vicenza. Un’arena di sguardi all’insù e cuori palpitanti, con tanti occhi lucidi e guance solcate dalle lacrime all’arrivo del maledetto triplice fischio che frantuma i sogni promozione.