Europee, Ilaria Salis eletta: sarà presto libera. La Russa: “Questa non è democrazia”
Ilaria Salis è stata eletta al Parlamento Europeo. Per lei 173mila voti grazie alla candidatura ad opera Avs. L’attivista detenuta in carcere in Ungheria per 15 mesi e ora ai domiciliari, ha preso più preferenze di Tajani e Vannacci.
La sue parole su Instagram. “Non riesco ancora a crederci né a descrivere la mia emozione. Non potrò mai ringraziare abbastanza tutte le persone che mi hanno sostenuto con il loro voto”, così Ilaria Salis ha commentato la sua elezione al Parlamento europeo in un post su Instagram. “Il mio primo pensiero – ha scritto – va a tutte le persone detenute in Italia e all’estero e ai loro diritti. A chiunque combatte per la libertà e l’uguaglianza e si trova a subire ingiustizie. L’antifascismo, oltre che un valore umano e una prospettiva politica, è anche una comunità resistente e solidale. Abbiamo dimostrato che la solidarietà non è uno slogan vuoto, ma qualcosa di concreto e tangibile. Una potenza che, se ci crediamo e se vogliamo, può davvero migliorare il mondo. Mentre le destre radicali avanzano in tutta Europa è necessario battersi per cambiare radicalmente lo stato di cose presenti. Io sono pronta per fare la mia parte. Questa forza collettiva e coraggiosa che si è manifestata nei miei confronti, dobbiamo essere capaci di rafforzarla e diffonderla ovunque, in Italia, in Europa e nel mondo intero!”.
L’insegnante di scuola elementare 39enne originaria di Monza, dopo l’elezione nelle file di Avs, dovrebbe poter godere dell’immunità parlamentare e tornare libera. Quello che manca ad Ilaria per essere libera è il documento che attesta la sua elezione che, in base alle normative europee, le garantisce l’immunità e la sospensione del suo processo in corso in Ungheria dopo l’arresto avvenuto l’anno scorso. L’articolo 9.2 del Protocollo sui privilegi e sulle immunità dell’Unione europea prevede infatti che gli eurodeputati “non possono, sul territorio di ogni altro Stato membro, essere detenuti né essere oggetto di procedimenti giudiziari” e quindi i legali dell’antifascista italiana presenteranno una richiesta di scarcerazione non appena il giudice ungherese sarà in possesso della certificazione formale della sua elezione.
Le operazioni burocratiche potrebbero però essere lunghe e Roberto Salis vorrebbe vedere sua figlia libera al più presto: “Ilaria bisogna portarla a casa, il giudice ungherese è informato della conquista del seggio e ha già contattato il ministero degli Esteri ungherese perché ha bisogno di un pezzo di carta che attesti questo risultato alle elezioni. Con questo pezzo di carta il giudice emetterà una sentenza per la concessione dell’immunità e bloccherà il processo”.
Parole di fuoco di Ignazio La Russa sulla scarcerazione. Per il presidente del Senato, intervenuto a Radio 24, quella della Salis “è una candidatura per far scarcerare una persona” si tratta di “qualcosa che non appartiene alla democrazia, ma dal loro punto di vista era un elemento propagandistico da usare”.