Post Europee: le reazioni degli eletti vicentini (Moretti-Donazzan-Berlato). E di chi attende alla “finestra” (Guarda)
Ieri una prima fase di apprensione in prossimità della spoglio delle schede per l’elezione dei rappresentanti italiani del Parlamento Europeo di Strasburgo, poi è toccato alle prime reazioni a caldo da parte di soddisfatti – e delusi – tra i candidati all’incarico di eurodeputati promossi nella Circoscrizione Nord Est. Anche se l’organigramma definitivo dei 76 “inviati” politici dovrà giocoforza attendere, dopo i consueti ritocchi dettati dai “giochi di interesse” dei partiti, con rinunce e subentri in virtù del divieto di cumulo dei mandati.
Guardando ai risultati individuali di zona, “parla rosa” decisamente il podio dei vicentini che ieri hanno potuto sorridere ed esultare all’esito della votazione, neo (euro) deputati anche se per l’unico uomo del terzetto si tratta del quinto mandato in Ue. Il terzo, invece, per la candidata più votata in termini numerici. Vale a dire Alessandra Moretti, poi a seguire l’assessore della Regione Veneto Elena Donazzan, e sul terzo gradino Sergio Berlato, anche lui esponente di Fratelli d’Italia come la collega.
MORETTI – Per l’ex vicesindaca di Vicenza, Alessandra Moretti, nata nella città berica e che festeggerà a fine mese i 51 anni, 82.540 mila preferenze raccolte in questa tornata. Nel 2014, ma allora da capolista del Partito Democratico nella stessa circoscrizione, ne portò a casa quasi il triplo (230.188 voti), ma la sua prima esperienza europea durò appena 8 mesi dopo aver accettato di correre contro Luca Zaia candidandosi a Governatore della Regione Veneto. Nel 2019 la sua seconda elezione a Strasburgo, con 51.292 preferenze, sempre tra i Socialisti e Democratici (SD).
DONAZZAN – Per la bassanese Elena Donazzan, un anno d’età in più rispetto a Moretti, sono stati 63.251 i voti raccolti. Da quasi 25 anni esponente di spicco in Regione Veneto per partiti di area di destra e centrodestra, si pone sul podio di partito (Fratelli d’Italia) per preferenze alle spalle solo della premier Giorgia Meloni. Il suo forte radicamento al territorio veneto con i plurimi impegni come assessore e le voci di una possibile sua candidatura nel dopo-Zaia vanno ad incrociarsi con un impegno a lungo termine in Europa. A breve sarà ufficializzata la scelta: o Bruxelles (più probabile) o Venezia. Con la prima opzione l’ingresso nel gruppo ECR, sarà necessario un rimpasto nella Giunta regionale.
BERLATO – Il “decano” tra gli eletti della tornata europea 2024 è Sergio Berlato, che si appresta a 64 anni compiuti a prendere posto in Europarlamento per la quinta volta, nello schieramento dei Conservatori Riformisti Europei. Originario di Marano Vicentino, l’ex An, poi Forza Italia e infine colonna di Fratelli d’Italia, il politico vicentino vanta ora la quinta elezione sulle sei canditure personali in Ue: la prima nel 1999, l’unico flop nel 2014 quando non venne “promosso” dalla fiducia degli elettori. Nel 2019, invece, accede al seggio con 19 mila voti raccolti come subentrante. Stavolta niente “porta di servizio”, ma accesso diretto grazie alle 46.011 mila “crocette” barrate sul suo nome.
Un cenno di rilevanza politica merita tra tutti i non eletti Cristina Guarda, la vicentina più giovane a sedere in Consiglio Regionale, di 34 anni di età. I voti raggranellati – 32.575 – rappresentano sicuramente un risultato ragguardevole. Ma nelle liste dell’Alleanza Verdi Sinistra si è piazzata al secondo posto. Prima esclusa. Il suo destino europeo, allora, è legato a Mimmo Lucano, l’attivista e sindaco di Riace che dovrà sciogliere le riserve sulla circoscrizione “eletta”, visto che il suo nome – come ad esempio Vannacci ma anche Salis – risulta tra tra i potenziali eurodeputati promossi in due (o più) seggi. Guarda potrebbe allora divenire la quarta figura politica vicentina a “fare le valigie” verso Strasburgo.