La musica, l’orienteering e la “sua” Calabria: addio al cantautore Nik Manfredi, vicentino d’adozione
Anche Nik Manfredi ha posato la sua chitarra. Si è spento improvvisamente, lontano da casa mentre si trovava in vacanza in Calabria nei luoghi delle sue origini, un uomo che ha saputo tanto incantare e quanto “cantare” chi ha incontrato nel suo cammino, per di più su due fronti: della musica e dell’ambito sportivo dell’orienteering di cui era stato atleta-pioniere. Un artista cantautore capace di fondare insieme le due sue passioni componendo l’inno ufficiale della disciplina sportiva che si pratica nella natura tra mappe e bussole, una composizione che ancora oggi porta la sua firma.
Manfredi è conosciuto in particolare a Lonigo, città dove ha vissuto prima di trasferirsi di recente a Brendola, nella frazione di Vo. Di origini calabresi, era cresciuto da bambino nella terra d’origine fino ai 15 anni di età prima di emigrare con la famiglia. Ha vissuto in Canada e poi in Veneto, ed ovunque si è era fatto apprezzare per la capacità di infondere allegria a chi gli stava intorno, con la sua abilità con la chitarra e alla voce, componendo testi e note di canzoni folk ispirate al tema dell’emigrazione, la nostalgia della terra d’origine. Manfredi aveva da poco compiuto 77 anni, lo scorso 21 maggio.
“Un saluto al nostro Capitano e compagno di mille avventure” si legge in uno dei tanti post sui social che accompagnano la triste notizia della morte improvvisa di Nicola – è questo il suo nome di battesimo, ma da tutti era conosciuto come “Nik” -, avvenuta a Savelli, un paesino calabro in provincia di Crotone di dove era originario e dove trascorreva dei periodi di vacanza quando ne aveva possibilità. A ricordarlo con commozione è tutta la comunità locale, con un messaggio del Comune di Savelli che tocca le corde stavolta del cuore, come lui sapeva fare con maestria alla chitarra.
“Nik era un patrimonio di tutta la nostra comunità – si legge in uno stralcio -. Uomo solare, artista eclettico e coinvolgente; gli bastava poco, infatti, una semplice chitarra, per rallegrare gli animi di tutti noi con lo straordinario repertorio musicale, fatto di pezzi che saranno per sempre simbolo della cultura musicale savellese, in Italia e nel Mondo”. Sono decine i messaggi di cordoglio che si susseguono nel web in suo ricordo.
Anche a Vicenza e dintorni la voce dell’eclettico musicista giramondo era ben conosciuta, avendo partecipato a un tante esibizioni e manifestazioni dedicate alla musica dal vivo. Per chi poi pratica l’orienteering, immancabile l’inno in occasione delle premiazioni, che da oggi, nel giorno dell’addio, assumerà un significato ancora più profondo e solenne. Il 77enne sarà salutato a Savelli, come da suo desiderio, accompagnato dalla moglie e dal figlio, il fratello e la sorella e gli altri affetti più cari, tra loro anche i due nipoti. Nell’epigrafe, oltre alla foto che ritrae Nicola sorridente in un’occasione di festa, appare anche una chitarra. Anche a Brendola, nella chiesa di Santo Stefano, è previsto un momento di ricordo e preghiera in sua memoria, domenica 23 giugno (alle 11).