Spettacolando – Al Festival della Bellezza Lella Costa è fata tra immaginario comune e realtà 

La splendida cornice del Teatro Romano, a Verona, ha calorosamente accolto, nella fortunata serata di lunedì 10 giugno, Lella Costa.
Il monologo teatrale si inserisce nel ricco programma dell’undicesima edizione del Festival della Bellezza, con tappe itineranti da Vicenza a Milano, avente come tema “Immagini e pensieri iconici”.

Lella Costa ha condotto il pubblico in un percorso di analisi del personaggio della Fata, figura femminile dotata di magia ma anche di tratti molto spesso verosimili, riflesso dei contesti storico e sociale nei quali è giunta a noi attraverso libri, film e storie.
Il fil rouge, anzi turchino, teso da Lella Costa, è un vero e proprio viaggio nella memoria e nella nostra storia.

Incontriamo subito la Fata per definizione, Fata Turchina, che nel romanzo di Collodi supporta e sopporta il capriccioso ed egoista Pinocchio, rimanendo sempre amorevole, paziente e pronta al sacrificio.
Costa vira poi su figure magiche, dotate di carattere e brio. Dalla simpatica e smemorata Fata di Cenerentola alla piccola Trilli, che affianca Peter Pan dispensando amore, fiducia e saggezza anche senza l’uso della parola.
Attraverso queste e altre Fate, Lella Costa ci propone una profonda e ironica riflessione su quanto queste icone magiche abbiano raccontato della figura femminile negli anni, spesso rafforzando stigmi ancora attuali.

Giunti al capolinea del viaggio, Costa chiama all’appello Fata Morgana, icona magica che incarna valori quali libertà, coraggio e passione.
Morgana può essere chiunque, uomo o donna che sia, purché abbia il coraggio di rispettare e rispettarsi, scegliendo sempre la libertà.
Così Lella Costa si congeda, con un commosso omaggio a una Morgana, che con la sua vita ha donato importanti messaggi: Michela Murgia.

Paolo Tedeschi