100 palloncini contro la tratta di esseri umani
Si è aperta con il lancio di un centinaio di palloncini nel luogo simbolo della città, piazza dei Signori, la decima giornata europea contro la tratta di esseri umani in programma questa mattina, a mezzogiorno alla presenza dell’assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala. Hanno partecipato all’iniziativa anche la presidente del consiglio delle cittadine e dei cittadini stranieri Marina Grulovic insieme ad alcuni rappresentanti, la presidente dell’associazione Mimosa e della cooperativa Equality Barbara Maculan, la coordinatrice del Progetto Donna per Caritas Vicenza, suor Celina Pozzan, e alcuni rappresentanti dell’Unione Immigrati di Vicenza.
“Lanciamo oggi questi palloncini nel mondo con indicato il numero verde nazionale antitratta 800290290 per sensibilizzare i nostri concittadini sul fenomeno dello sfruttamento di esseri umani, diffuso anche nel nostro territorio – ha dichiarato l’assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala –. Quest’anno, inoltre,siamo orgogliosi di essere partner del progetto N.A.Ve, Network Antitratta per il Veneto, finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità per 1 milione e 300 mila euro, a cui si aggiungono 140 mila euro stanziati dalla Regione del Veneto e le risorse dei Comuni veneti. Il progetto, in sinergia con le autorità giudiziaria e di polizia, le Direzioni del Lavoro e l’azione sociale, ha l’obiettivo di consolidare un sistema unico e integrato di emersione e assistenza di vittime di tratta o grave sfruttamento, ed è la dimostrazione che la rete che è cresciuta negli anni ha certificato l’efficacia di un approccio sistemico a un problema così complesso, problema che rimane una delle grandi vergogne del nostro tempo, con esseri umani che sfruttano e privano della libertà altre donne e altri uomini approfittando della loro situazione di fragilità”.
“Ci auguriamo che la Task Force contro la tratta ufficializzata attraverso il Progetto N.A.Ve favorisca ancora di più l’emersione dello sfruttamento. È solo con il concorso di tutti gli attori pubblici, privati e del privato sociale che si può contrastare maggiormente il fenomeno dello sfruttamento e restituire alla sue vittime il sogno che a volte è solo quello di una vita migliore – questo il commento della presidente Barbara Maculan”.
L’iniziativa di sensibilizzazione contro lo sfruttamento e il traffico di esseri umani, che ambisce a diventare virale con lo slogan #liberailtuosogno, si è tenuta contemporaneamente in luoghi significativi di molte città italiane tra cui, in Veneto, Verona, Padova, Venezia, Rovigo, Treviso e Vicenza per l’appunto. Obiettivo della giornata è richiamare l’attenzione sulla questione della tratta di esseri umani, ma più in generale sulle necessità che tutti contribuiscano al contrasto del fenomeno dello sfruttamento per “liberare” il sogno di tante donne, uomini e bambini che si trovano in simili condizioni.
Nel 2015 sono state 219 le attivazioni dell’Unità di Crisi e Valutazione per segnalazioni pervenute al numero verde antitratta. Di queste 19 per sfruttamento legato alle economie illegali, 37 per sfruttamento lavorativo, 64 per sfruttamento sessuale (prostituzione in strada e prostituzione indoor), mentre 99 non hanno ancora dichiarato sfruttamento o non c’è sfruttamento. Nel territorio di Vicenza sono emerse 7 situazioni di vittime di sfruttamento.
Nel 2015 l’Unità di strada (Equality Cooperativa Sociale Onlus), che viene inviata in orario serale-notturno nelle vie colpite dal fenomeno della prostituzione per comprendere se vi sono casi di sfruttamento offrendo l’opportunità di facilitare l’accesso alle strutture sanitarie e svolgendo attività di informazione, ha incontrato 251 persone in strada a Vicenza, soprattutto ragazze molto giovani (tra i 20 e i 25 anni di età), per la maggior parte (140) provenienti dall’Europa dell’est. 53 erano di origine africana, soprattutto provenienti dalla Nigeria, mentre 3 provenivano dall’America Latina. Sono state 55 le transessuali incontrate, per la maggior parte tra i 25 e i 30 anni d’età (33), 24 dei quali di origine Brasiliana, 20 provenienti dal Perù, 3 dall’Argentina, 3 italiani, 2 venezuelani, 1 dal Paraguay, 1 dalla Colombia e 1 dalla Romania.
Da gennaio a settembre 2016 sono stati 219 le persone incontrate dall’Unità di strada (Equality Cooperativa Sociale Onlus), per un totale in Veneto, considerando le province di Venezia, Padova, Treviso, Vicenza e Verona, di 1500 contatti.