Preghiera musulmana all’aperto in Villa Fabris. Pretto: “Donne in un recinto”. Michelusi: “Nessuna violazione”
Stanno facendo discutere, a Thiene e non solo, le modalità con cui ieri mattina, domenica 16 giugno, si è celebrata anche nel parco di Villa Fabris la ricorrenza dell’Eid Al-Adha, una delle più importanti feste del mondo islamico. Conosciuta come “Festa del Sacrificio”, è il giorno in cui si commemora l’aneddoto del Corano in cui il profeta Abramo accetta di sacrificare il proprio figlio Ismaele, in un atto di riverenza nei confronti di Dio.
Nello spazio all’aperto, dato in concessione temporanea ieri dal Comune su regolare richiesta, come illustra una foto diffusa dal deputato della Lega Erik Umberto Pretto e che gira sui social, si sono radunate una settantina di persone. Lo spazio è stato suddiviso in due zone, la più piccola e delimitata vistosamente, riservata alle donne. Per il parlamentare di Marano Vicentino si tratta di un “recinto“, per altri – indignati – perfino di una “gabbia“, per altri ancora semplicemente di una specie di “separé”.
Se sul piano formale nessuno potrà avere nulla da eccepire, è piuttosto nel merito che si scatena la protesta, dopo la visione di fotografie scattate dall’alto che mostrano come sia stato allestito un telone divisorio per separare i generi nel raccoglimento spirituale, come impone del resto la cultura musulmana, da secoli, ma anche (ad esempio) quella ebraica. Come accade anche in altre parti d’Italia, non certo solo a Villa Fabris, quando vi sono raduni di preghiera di fedeli musulmani, ma suscitando di volta in volta allo stesso modo polemiche e accuse di discriminazione nel momento in cui immagini scattate sul posto diventano virali.
In tanti, a Thiene, puntano il dito, seguendo la protesta dell’onorevole Pretto, commentando il suo post sui social nel quale riporta il comunicato inviato ai media. “Ho appreso con sconcerto e profondo rammarico di quanto accaduto a Thiene – si legge nella prima parte della nota stampa -, dove il parco di Villa Fabris è concesso per una preghiera comunitaria musulmana, durante la quale le donne sono nascoste dietro ad un recinto improvvisato, tenendole divise dagli uomini. Per la nostra cultura e per i princìpi su cui si fonda, è inaccettabile che uomini e donne vengano mantenuti forzatamente separati nel corso di manifestazioni in luoghi pubblici, anche grazie a battaglie di civiltà che negli anni hanno plasmato le nostre comunità”. Foto e commenti dello stesso tenore sono rilanciati anche da altri esponenti della Lega e di Fratelli d’Italia.
Non manca, nella nota del parlamentare leghista, neanche un j’accuse nei confronti dell’amministrazione comunale thienese, con richiesta di andare oltre il piano burocratico e formale in una sorta di controllo preventivo da anteporre al rilascio delle concessioni. “Per questo motivo ritengo che gli spazi pubblici debbano essere concessi esclusivamente – così ancora il deputato Erik Pretto – a coloro i quali dimostrino di aver effettuato un percorso di piena integrazione nella nostra società, accettando i nostri valori ed il nostro stile di vita. Mentre in alcuni Comuni del nostro Paese i cittadini vengono costretti a sottoscrivere fumose dichiarazioni ideologiche per una semplice richiesta di occupazione di suolo pubblico, ad alcuni extracomunitari viene concessa ogni cosa. Credo che su queste tematiche sia necessario avviare quanto prima una seria riflessione”.
La reazione del sindaco Michelusi
“Nel meravigliarmi ‘per lo sconcerto e il profondo rammarico’ dell’onorevole su una questione che viene sistematicamente sollevata a livello nazionale dalla parte politica attualmente al governo, rilevo che quanto accaduto non viola alcuna norma di legge o di regolamento” commenta il sindaco di Thiene, Giampi Michelusi.
“Faccio presente, inoltre, – prosegue – che è stata divulgata la notizia riferita al solo momento di preghiera, omettendo che ad esso è seguito un momento conviviale tutti insieme e questa è un’ignobile estrapolazione di comodo. Riporto, invece, in proposito le recenti parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: ‘La Costituzione ci ricorda che tutte le confessioni religiose sono libere davanti alla legge, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. La libertà religiosa è uno dei fondamenti della convivenza, riconosciuta dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite. La promozione del mutuo rispetto tra fedi e culture, elemento della coesione sociale della nostra comunità, sollecita l’esercizio di una responsabilità condivisa per il bene comune’. In questo momento storico, – conclude il sindaco di Thiene – fomentare odio razziale per meri scopi propagandistici è estremamente pericoloso e miope. Ritengo che il ricorso a tali espedienti serva a distogliere l’opinione pubblica dai reali problemi che affliggono Comuni e cittadini e da un percorso necessario, faticoso ma ineludibile di dialogo e progresso civile”.